Recovery Plan, cifra mostruosa e tutte le misure: dal Superbonus ai mutui

Mario Draghi, Presidente del Consiglio italiano, presenta la cifra del Recovery Plan: sul piatto tanti soldi da investire entro 10 anni.

Mario Draghi Recovery Plan
Il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi (Getty Images)

Alla fine Mario Draghi si è pronunciato, davanti a tutto il Parlamento. Tutti aspettavano di ascoltare la cifra che l’Italia avrà a disposizione nei prossimi 10 anni per investire su ciò che davvero “conta”. Ben 248 miliardi di euro, da dividere in più settori. Parte di questi soldi saranno destinati al Recovery Plan.

Per la precisione saranno 191,5, i miliardi che verranno spesi per il Recovery, da distribuire su scala di cinque anni, e cioè entro il 2026. Digitale, lavoro per giovani, Welfare, casa. E ancora: ambiente e assistenza per gli anziani. Il rilancio del Sud. Draghi, in poco meno di un’ora si prende ben 22 applausi, nemmeno fosse il salvatore venuto i tempi bui.

Il premier non cita, ancora, la riforma fiscale, che il piano impegna il governo a disegnare con una legge delega entro luglio di quest’anno e che vede le posizioni in maggioranza molto distanti tra di loro. Ci sarà da lavorare ancora sodo. Al di là della riforma fiscale, che rimane altresì un punto fondamentale, ci sono altre nomine importanti.

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Draghi presenta il Recovery Plan: nominati mutui e Superbonus

Mario Draghi Recovery Plan
Il presidente del Consiglio Mario Draghi (Getty Images)

La riforma fiscale può attendere, ma non ancora per molto. Per ora ci sono altre importante nomine, come quella dell’assegno unico per i figli e il Superbonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie. Assicura che non c’è nessun taglio rispetto al Governo Conte. Anzi, c’è l’impegno a valutare la proroga fino al 2023.

Ma non solo queste due nomine. Sul piatto vengono messi ben 70 miliardi per la rivoluzione verde, un punto cardine per vedere un progresso effettivo nel prossimo futuro, mentre sono 50 i miliardi da investire nella digitalizzazione, per dare un futuro “più equo e opportunità consistenti a tantissimi giovani”.

I giovani, a detta del premier, sono i maggiori beneficiari del piano. Per loro si annuncia la garanzia di Stato sui mutui per la casa, per evitare di versare l’anticipo, 1 miliardo per le palestre a scuola e i campetti sportivi, 650 milioni per il servizio civile, 600 milioni per il sistema duale lavoro-scuola. Infine, misure per l’imprenditoria femminile: una clausola per l’assunzione di giovani e donne per le opere previste dal piano, più 1 miliardo per le competenze scientifiche delle donne.

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