Storie italiane, Eleonora Daniele lancia un appello importante: “Ci interroghiamo”

A Storie Italiane Eleonora Daniele lancia un appello importante: “Ci interroghiamo”. In studio ospiti scatenati sull’argomento

Storie Italiane
Storie Italiane (screen Raiplay)

I recenti casi di cronaca che hanno sconvolto il Paese non sono certo passati inosservati nemmeno a Storie Italiane, con Eleonora Daniele sempre molto attenta a ciò che accade. Impossibile non far scattare il campanello d’allarme, considerata anche l’efferatezza dei crimini commessi soprattutto da ragazzi.

Una situazione, questa, che la conduttrice del contenitore di Rai 1 ha voluto evidenziare nel corso della sua puntata odierna, l’ultima della settimana. Tanti gli ospiti, in studio e collegamento come di consueto, che hanno espresso la loro opinione, pur decisamente critica, individuando anche un solo grande responsabile, più di tutti.

E’ il mondo del web, finito sotto accusa soprattutto dopo la scoperta del veleno acquistato proprio su un sito di e-commerce dal 19enne di Casalecchio per avvelenare la madre ed il compagno di essa, con il chiaro intento di uccidere entrambi.

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Storie Italiane, l’invettiva degli ospiti

Giovanni Martinotti
Giovanni Martinotti a Storie Italiane (screen rai Play)

Il problema è di tipo sociale” ha affermato Giovanni Martinotti, psicologo “ma i modelli con cui ci confrontiamo sono molto difficili da interpretare. Una serie di oggi è di violenza a basso costo, uso di sostanze, aggressioni alle donne. Nelle serie dei miei tempi – ha aggiunto – e non parlo di molti anni fa, c’era Grease dove il problema era andare al ballo la sera” ha sostenuto.

Dal punto di vista psichiatrico, il vedere queste serie tv continue, può diventare una sorta di nuova vita?” si è chiesta la Daniele. “Assolutamente sì” ha risposto Martinotti. “La scuola di oggi – ha poi proseguito – ti dà di meno, i ragazzi hanno un background povero e poca capacità di critica“.

Non andiamo contro le serie tv – ha specificato la conduttrice, in tailleur bianco – ma ci interroghiamo sugli effetti che queste possono avere sui giovani” ha tenuto a precisare.

Giovanni Terzi
Giovanni Terzi (screen Rai Play)

I genitori devono fare di più i genitori – ha replicato Giovanni Terzi in collegamento – e lo dico con estrema sincerità. Quanto controlliamo i nostri ragazzi quando davanti al pc? Quanto stiamo attenti ogni istante? Noi genitori abbiamo veramente voglia di fare i genitori?” ha accusato.

Noi abbiamo trascorso l’ultimo anno di pandemia, di fatto due anni scolastici, davanti al pc. Quanto c’è bisogno che i nostri ragazzi tornino ad andare fuori ed a vivere il mondo reale? Se continueremo su questa strada, vivremo un mondo virtuale, ci si innamorerà sul web, nessuno si incontrerà più. O noi torniamo al mondo reale ed a fare i genitori, oppure la responsabilità non può essere di internet“, ha concluso.

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