Boris Johnson, la ristrutturazione fa scoppiare la polemica: cifra da capogiro

Boris Johnson e la ristrutturazione dell’appartamento a Downing Street 10: il primo ministro è finito nella bufera per le spese folli

Boris Johnson
Boris Johnson, primo ministro inglese (Getty Images)

Il primo ministro britannico Boris Johnson, è finito di nuovo nel mirino. Dopo le sue idee sul Covid ad inizio pandemia, parlando di immunità di gregge che provocò solo migliaia di contagiati e vittime, stavolta è sotto accusa per la ristrutturazione del suo appartamento, quello di Downing Street, al numero 10.

Non solo Boris, ma anche Carrie Symonds, la fidanzata peraltro poco amata dagli inglesi, è nel mirino a causa delle spese folli per rifare il look degli arredamenti. Secondo alcuni media il partito avrebbe dato il via libera al pagamento della ristrutturazione ma il governo sostiene come lo stesso Boris abbia finanziato i lavori.

E’ stata Carrie Symonds la fautrice del cambio di design dell’appartamento; i mobili presenti, infatti, ereditati da Teresa May, non erano graditi alla donna che ha curato in prima persona il nuovo arredamento con l’ausilio di Lulu Lytle, noto ecodesigner di interni.

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Boris Johnson, cosa rischia il premier

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Boris Johnson (Getty Images)

Sempre più voci insistenti raccontano come Johnson, per pagare i lavori, abbia avuto un prestito da Lord Brownlow, un finanziere; lo stesso uomo avrebbe informato Ben Elliot, presidente del partito, della donazione di 66.700 euro per finanziare la ristrutturazione. Questa donazione, secondo Brownlow va attribuita al “Downing Street Trust” che sarà costituito a breve.

Johnson ora rischia davvero grosso; secondo alcune fonti, infatti, il primo ministro potrebbe dover dichiarare pubblicamente la fonte dei finanziamenti per i lavori del programma. Non è esclusa anche la sospensione dalla Camera dei Comuni.

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Boris Johnson (Getty Images)

Sul costo dei lavori, 34.500 euro sono finanziati dai fondi pubblici attraverso un’indennità annuale ma – Lord Brownlow a parte – bisogna far luce sui restanti 66.700 euro versati. Boris, d’altronde, nonostante le 150mila sterline l’anno di stipendio, sembrerebbe non navigare nell’oro, colpa di spese folli e del divorzio dalla sua ex moglie, considerate anche le 250.000 sterline l’anno di guadagno da giornalista perse.

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