Omicidio Vannini, l’accusa del padre dopo la sentenza: “Mai detta la verità”

L’omicidio Vannini è tema molto discusso nelle ultime ore dopo la sentenza della cassazione che ha confermato la condanna della famiglia Ciontoli. Il padre del ragazzo, Valerio Vannini, parla di cosa è successo

Valerio Vannini durante un'intervista
Valerio Vannini (Screenshot video)

La Corte di Cassazione ha deciso: dopo quasi sei anni Marco Vannini avrà finalmente pace. O per lo meno, così si augurano i genitori, Valerio e Marina che hanno lottato affinché il loro unico avesse giustizia e che i colpevoli – Antonio Ciontoli, la moglie Maria e i figli Federico e Martina – pagassero per ciò che è successo la notte tra il 17 e il 18 maggio del 2015.

La verità dei fatti avrebbe potuto rivelarla solo Marco, se fosse sopravvissuto. Quella che sappiamo è la verità processuale”, ha iniziato il padre a ‘iNews 24’. “La soddisfazione è che Marco abbia avuto giustizia e finalmente potrà riposare in pace – ha continuato Valerio Vannini -. La cosa brutta è che una famiglia intera si trova in carcere, ma i reati gravi devono essere puniti, altrimenti le persone non hanno modo di capire. Tutto il processo è stato caratterizzato da bugie, per cui spero che adesso abbiano la possibilità e la volontà di dire qualche verità in più”.

Il calvario, dicevamo, è durato sei lunghi anni, e non tutto è sempre andato nel migliore dei modi per i coniugi Vannini: “All’inizio del processo è stato faticoso, perché eravamo turbati dalla mancanza di nostro figlio e avevamo un dolore immenso nel cuore – ha ricordato il padre di Marco -. Ci siamo trovati a lottare perché si stava prendendo una piega sbagliata, poi le prove sono venute fuori”.

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Omicidio Vannini, la confessione del padre Valerio: a caccia della verità

Un ringraziamento Valerio lo fa anche a chi ha combattuto con loro, i media: “Ci hanno dato una mano a ribaltare le cose e far emergere almeno mezza verità, che comunque è servita ad arrivare a questa sentenza, ma la verità è un’altra, quella la conoscono solo i Ciontoli, e il nostro Marco, se gli avessero dato la possibilità di salvarsi”.

E proprio ai Ciontoli è dedicato un pensiero: “Hanno avuto sei anni di tempo per contattarci, dire la verità, ma non l’hanno mai fatto. Fin da quella sera, hanno nascosto tutto facendoci solo del male. Ma non li odio, semplicemente non ho niente da dirgli, stanno pagando per quello che hanno fatto”, ha concluso.

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