Caso Vannini, Ciontoli fa una richiesta disperata: la decisione del carcere

Il caso Vannini è arrivato alle sue battute finali dopo la sentenza di Cassazione di due giorni fa. Oggi, fa scalpore la richiesta di Antonio Ciontoli

Marco Vannini vittima omicidio
Marco Vannini, ucciso nel 2015 (fonte: Instagram)

Lunedì è arrivata la sentenza definitiva della Corte di Cassazione sul caso di omicidio di Marco Vannini. Antonio Ciontoli è stato condannato insieme a tutta la sua famiglia. Lunedì stesso, a sera, si sono tutti costituiti in carcere per scontare la loro condanna. Tutti saranno rinchiusi a Rebibbia, penitenziario di Roma. Antonio e Federico, padre e figlio, nella sezione maschile, mentre Maria e Martina, mamma e figlia e quest’ultima anche fidanzata della vittima, saranno invece portate nel braccio femminile del carcere.

A oggi, i quattro detenuti si trovano ancora nel centro clinico di Rebibbia per poter trascorrere la quarantena prima di entrare ufficialmente in carcere. Da qui, il direttore del carcere romano ha fatto sapere che gli uomini della famiglia Ciontoli hanno trascorso la prima notte nel penitenziario a guarda la tv, ma solo dopo aver fatto una richiesta.

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Caso Vannini: la richiesta respinta di Antonio Ciontoli

Appena arrivato in carcere, Antonio Ciontoli avrebbe fatto una richiesta al direttore del penitenziario di Rebibbia. Ovvero di poter scontare la pena nella stessa cella di suo figlio perché “È solo un ragazzo“. Tuttavia, l’istanza sarebbe stata respinta dal carcere per questioni di protocollo. I due dovranno separarsi una volta terminata la quarantena.

Diverso è invece il caso delle donne della famiglia Ciontoli. Martina e Maria Pezzillo dormiranno nella stessa cella. Per loro e il figlio Federico, la Cassazione ha confermato l’entità della pena già comminata dalla corte di Appello: 9 anni e 4 mesi. L’unica modifica riguarda l’accusa, per loro il concorso si è trasformato da anomalo a semplice.

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