Royal Family, la Regina Elisabetta urla allo scandalo: un parente trama contro di lei

Non c’è pace per la royal family inglese. Dopo la tormentata vicenda della Megxit, ora un altro scandalo travolge Buckingham Palace

Michael di Kent cugino regina Elisabetta
Principe Michael di Kent, cugino della regina Elisabetta (fonte: Getty Images)

Sembrava che le acque, nelle zone di Buckingham Palace, si fossero calmate dopo il complicato anno che ha visto Harry e Meghan abbandonare il resto della royal family per trasferirsi sull’altra sponda dell’oceano e cominciare una nuova vita in California. Invece no, una nuova rogna si è presentata per la regina Elisabetta. Questa volta a impensierirla non è un membro senior dei reali, ma un suo cugino residente in un appartamento di Kensington Palace il cui comportamento ha destato un certo scandalo a corte.

Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il principe Michael di Kent avrebbe imbarazzato la Corona perché, come consulente della camera di commercio russo-britannica, si sarebbe reso disponibile, dietro lauti compensi, a fare da garante per aziende inglesi affinché riuscissero a entrare nel mercato russo. Il clamore della cosa è stato amplificato anche dai rapporti che attualmente ci sono tra le due potenze, praticamente nulli.

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Scandalo per la royal family, ma il principe smentisce tutto

A incastrarlo sarebbe una call avvenuta su Zoom e che vedeva protagonisti il principe da una parte, mentre dall’altra si trovavano alcuni giornalisti spacciatisi per imprenditori di origini sudcoreane interessati a entrare sul mercato russo. Il principe Michael, che di mestiere fa il consulente in quanto non rientrante tra i destinatari delle rendite della Corona, avrebbe chiesto loro un compenso di circa 10mila sterline al giorno per poter “essere raccomandati” presso il Cremlino.

Il principe, attraverso un comunicato diramato dal suo segretario personale, ha subito rispedito al mittente tutte le accuse, affermando di non avere rapporti con Vladimir Putin dal 2013 e che, in fatto di commercio, nulla può procedere senza che vi sia il consenso dell’ambasciata russa.

A corte, l’imbarazzo in queste ore è tanto viste le distanze che si sono volute prendere dalla Russia dopo gli avvelenamenti di ex 007 russi avvenuti a Londra negli ultimi anni e comandati, secondo Downing Street, proprio da Mosca.

 

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