Silvia Toffanin ha aperto la puntata di Verissimo del 15 maggio difendendo il programma dalle accuse di Lea T. Ecco che cosa è successo.
Silvia Toffanin ha aperto l’appuntamento di sabato 15 maggio di Verissimo in un modo diverso dal solito. La conduttrice ha spiegato che ogni intervista che lei fa non va in onda subito per varie esigenze che possono essere di produzione o di esigenze dell’artista. Ebbene, lei aveva già fatto un’intervista alla modella transgender Lea T, ma quest’ultima, si è scagliata pesantemente contro il programma.
Dopo aver visto l’intervista a Giorgia Meloni di sabato scorso, Lea T ha accusato il programma di censura e di discriminazione. La conduttrice ha letto il messaggio della modella brasiliana e poi ha risposto a tono difendendo il programma e se stessa da quel forte attacco. Ecco che cosa ha detto.
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Verissimo, accuse di discriminazione: la risposta di Silvia Toffanin
Non solo Lea T ha accusato Verissimo di censura e discriminazione, ha anche scritto un messaggio pubblico in cui ha fatto un attacco pesantissimo. Ecco alcune delle sue parole:
Spero che la puntata non vada mai in onda, poichè il mio pensiero socio-politico è distante anni luce dal vostro. Silenziare certi gruppi è la prima mossa per continuare seduti in quel vostro trono sporco di sangue. Questo vostro CIStema è miserabile come la vostra storia
Ebbene, Silvia Toffanin ha letto a tutti pubblicamente quel messaggio e poi ha deciso di rispondere a tono:
Il programma nella sua storia ha accolto le storie di tutti, etero, gay, transessuali. Verissimo ha sempre dato spazio a tutti indipendentemente dall’orientamento sessuale o dalle idee politiche. Lei ci chiede di non mandare in onda l’intervista per aver dato spazio a Giorgia Meloni? Allora chi è che discrimina?
Ovviamente, poi la conduttrice ha mandato in onda la sua intervista ugualmente dicendo che il team la accoglie a braccia aperte se lei vuole. Silvia Toffanin ha poi precisato che i toni di Verissimo sono sempre tranquilli e pacifici, mentre i suoi sono stati diffamatori.
