Smart Working: le differenze tra pubblico e privato sono così evidenti?

E’ stata una necessità dettata dalla pandemia ma oggi è realtà: lo smart working. Ma cosa cambia tra pubblico e privato? Ecco le differenze!

Due donne a lavoro da casa
Due donne a lavoro da casa (screenshot Instagram)

Tutto è iniziato a marzo 2020 quando, a causa del diffondersi della pandemia e con l’obbligo di restare chiusi in casa, le aziende hanno dovuto riadattare i loro sistemi di lavoro. Ecco che allora, anche in Italia, si è iniziato a parlare di Smart Working, ovvero del lavoro da remoto che consente al dipendente di lavorare anche in sedi diverse da quelle aziendali. Il settore pubblico e quello privato hanno però assunto decisioni diversi in merito ed oggi infatti le conseguenze sono evidenti.

C’è chi lo ha amato fin dal primo momento e c’è chi invece desidererebbe presto ritornare in azienda. All’inizio della pandemia è stata una vera e propria necessità mentre oggi potrebbe diventare una realtà soprattutto nelle aziende private. Molte infatti le imprese che stanno rivoluzionando il modo di lavorare dei propri dipendenti lasciando ovviamente libero arbitrio agli stessi.

Lo stesso non si può dire per il pubblico dove, per esigenze e situazioni particolari, i lavoratori stanno rientrando a lavoro in presenza a differenza dei privati. Ma cosa cambierebbe dunque con il lavoro da remoto?

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Smart Working: cos’è l’Alternative Work Week

Uomo a lavoro seduto sul divano
Uomo a lavoro seduto sul divano (screenshot Instagram)

Se sarà o meno il nuovo modo di lavorare non è ancora una certezza ma molte aziende stanno rimodulando i loro assetti interni. Un caso su tutti è Avenade, azienda leader nel settore digitale, che dopo marzo 2020 ha ampliato la possibilità di lavorare da casa.

L’esperimento messo in campo è definito Alternative Work Week e prevede la quasi completa gestione delle ore di lavoro da parte del dipendente. L’azienda decide gli orari delle riunioni ed organizza il lavoro di squadra ma il dipendente è libero di scegliere quando e dove lavorare. Dunque una vera e propria rivoluzione che aumenterebbe l’efficacia e l’efficienza dei lavoratori, a differenza di quelli pubblici in presenza costretti negli uffici 8 ore al giorno.

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