Marco Cappato e il referendum sull’eutanasia legale: la storia della sua battaglia

Marco Cappato e il referendum per l’eutanasia legale: una storia in cui il personale incontra il politico. Dalla madre a DjFabo, il racconto di un uomo che non si è mai arreso.

Cappato SPID
Per Cappato, il futuro del voto è con lo SPID (screenshot Instagram)

Parte tutto dalla famiglia. È così che Marco Cappato ha iniziato a interessarsi di politica e di grandi tematiche sociali. Grazie al dialogo con i suoi genitori. I primi anni della sua istruzione passano tra scuola cattolica e l’essere chierichetto ed è proprio così che il volersi prendere cura degli altri diventa la sua missione.

Dopo la laurea alla Bocconi e un lavoro prestigioso in una grande azienda, però, Cappato capisce che la sua strada è un’altra. Nel 1992 incontra Marco Pannella del Partito Radicale ed è subito amore. Così inizia il suo impegno politico che lo porterà a coprire cariche molto importanti sia all’Europarlamento che all’ONU.

Da sempre sensibile al mondo della tecnologia, Cappato e i Radicali organizzano le prime elezioni digitali interne al partito nel 2000. Nel 2021, invece, riescono a far riconoscere la firma digitale come strumento per l’adesione al referendum sull’eutanasia legale.

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Marco Cappato e il referendum sull’eutanasia legale: una battaglia lunghissima

Il coinvolgimento di Marco Cappato con il referendum sull’eutanasia legale non deve di certo sorprendere. Durante gli anni, infatti, il suo nome è sempre stato collegato a delicati fatti di cronaca come l’interruzione di vita volontaria di DjFabo in Svizzera (per cui ha rischiato il carcere).

Oggi, grazie all’idea di abbattere i confini fisici del voto attraverso l’uso dello SPID, Marco Cappato è riuscito a consegnare oltre un milione e 200mila firme in Cassazione, coinvolgendo tantissime persone come mai successo prima nella storia più recente.

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Se il referendum venisse davvero approvato, l’eutanasia diventerà una pratica consentita anche in Italia, disciplinata dalle indicazioni previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico.

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