Salvini vorrebbe lo stop la divieto di circolazione per le auto Euro 5. Per milioni di italiani sarebbe impossibile sostituire il veicolo.
Non permettere di circolare con un’auto inferiore a Euro 5 significa impedire a più di un milione di automobilisti di mettersi alla guida del proprio veicolo. Matteo Salvini non ci sta e si sta attivando per modificare la direttiva che dovrebbe partire dal primo ottobre in alcune Regioni Italiane.

Comprare un’auto non inquinante oggi significa spendere dai 15 mila euro in su – e ci siamo tenuti molto bassi, quasi al limite della realtà. Chiedere a milioni di italiani di spendere questa cifra e rottamare la vecchia auto è una vera e propria presa in giro. Si hanno i soldi contati per arrivare a fine mese a causa di stipendi e pensioni insufficienti ma bisognerebbe spenderne tanti per seguire la transizione green.
Auto nuova, casa ad alta efficienza energetica, l’Europa pensa che siamo tutti ricchi e benestanti. Certo nessuno obbliga a ristrutturare casa o comprare l’auto nuova. Basta vedere il valore dell’immobile crollare inesorabilmente oppure spostarsi con autobus e mezzi pubblici. Le scelte degli italiani diventano sempre più forzate ma forse per le macchine c’è ancora speranza.
Da ottobre addio auto Euro 5, le ultime novità
Dal 1° ottobre scatterà il divieto di circolazione per le auto Euro 5 (e classe inferiore naturalmente) in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Parliamo di oltre 1 milione di veicoli fermi nei Comuni con più di 30 mila abitanti. La Lega con Matteo Salvini vogliono fermare questa decisione sostenendo che “Da Ministro dei Trasporti non ritengo che la sostenibilità passi attraverso la condanna di chi usa l’automobile, la moto, il furgone per andare a lavorare“.

Ha poi aggiunto “Quelle sono fesserie, sono follie che avvantaggiano altri mercati“. Anche la Regione Lombardia ha chiesto all’Unione Europea di rivedere il blocco che fermerebbe mezzo milione di veicoli. La domanda da parte dell’Assessore all’Ambiente e al Clima Giorgio Malone è di trovare risorse e soluzioni condivise alternative allo stop ai mezzi Euro 5.
Se le proteste non dovessero avere seguito dal 1° ottobre inizierebbero a scattare i divieti in modo progressivo. Coinvolte 3,7 milioni di auto Euro 5 (dati risalenti al 2023 in Italia) su un parco macchine totale di 40,9 milioni di veicoli. Ricordiamo che l’Euro 5 è legato all’immatricolazione a partire dal 1° gennaio 2011. Quale esito avrà la battaglia di Matteo Salvini? C’è poco tempo per prendere provvedimenti, tre mesi passano in fretta e se non si correrà ai ripari adesso milioni di italiani si ritroveranno con un’auto inutilizzata e con l’esigenza di comprare un altro mezzo per spostarsi.