Obesità, l'epidemia passa dagli uomini agli animali

I cani e i gatti, si sa, assomigliano spesso ai padroni. E purtroppo la somiglianza c’è anche quando si parla di problemi si salute e sovrappeso. Secondo una ricerca, condotta su oltre 20 mammiferi e pubblicata on line sulla rivista Proceedings della Royal Society B, pare che l’epidemia di obesità che appesantisce il genere umano stia contagiando anche gli animali che gli stanno intorno: quelli domestici in primis, ma nemmeno gli animali selvatici sono immuni dall’aumento del girovita se vivono in prossimità dell’uomo.

“Sia l’aumento percentuale del peso corporeo che le probabilità di essere in sovrappeso hanno mostrato una forte tendenza verso l’alto – spiega David Allison, autore della ricerca e biostatistico presso l’Università di Alabama a Birmingham – Non sappiamo perché questi aumenti si siano verificati”.

Un problema legato all’aumento della disponibilità di cibo? Non solo. La crescente ricchezza della dieta umana (e il suo squilibrio) investono certamente tanto gli animali domestici, quanto i ratti e gli animali selvatici che possono contare su quantità di rifiuti sempre più abbondanti. Ma in alcuni casi potrebbero entrare in gioco altri fattori come, ad esempio, delle tossine che disturbano il sistema endocrino oppure degli agenti patogeni, che dimostrebbero come anche l’obesità umana possa essere legata a fattori ambientali.

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