Allarme Fao su prezzi materie prime

L’organizzazione di sostegno alimentare dell’Onu, la Fao, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme sui prezzi alimentari e delle materie prime in generale, che stanno quasi sfiorando i record del 2007/2008, cioè i livelli di picco pre-crisi.

Un indice che sintetizza i prezzi di 55 materie prime ci dà a dicembre un punteggio di 214,7, il 4,2% in più sul mese di novembre. Basti pensare che nel 2008 il picco raggiunto fu di 213,5 punti.

Secondo la Fao, tuttavia, questi livelli non rappresentano il punto massimo dei prezzi delle materie prime, pertanto dovremmo attenderci ancora significativi aumenti.

I beni che registrano gli incrementi maggiori sono lo zucchero e la carne; il primo ha subito dal 2008 ad oggi un’impennata dei prezzi di oltre il 100%, a causa soprattutto della politica UE di riduzione dell’offerta. Notevoli strozzature, poi, anche per il riso, che resta al di sotto dei bisogni globali.

L’allarme Fao riguarda sia i Paesi in via di sviluppo che quelli ricchi; i primi scontano il rischio di una crisi alimentare, a causa di un grosso deficit accumulato nelle loro bilance commerciali, dovuto appunto alla crescita esponenziale del prezzo del cibo. Quest’anno le importazioni globali avranno un valore di 1.026 miliardi di euro, solo 5 miliardi in meno dal record del 2008. Quanto ai secondi, il rischio è la crescita dei prezzi, che potrebbe frenare la ripresa in atto dell’economia.

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