Juan 2, Roma 1. Questa la sintesi della partita di mezzogiorno della Roma fuoricasa contro la Samp.
I Blucerchiati, che provenivano dalla pesante sconfitta contro il Palermo, necessitavano i tre punti, e sul suolo amico, la squadra di Di Carlo sembra inarrestabile: solo 4 gol al passivo dall’inizio del campionato.
La Roma, però, pur con Totti e De Rossi in panchina, trova subito vigore nella giornata di grazia di Mirko Vucinic, che dopo appena 17′ di gioco, delizia la platea con un gol da cineteca: tiene palla da centrocampo, salta secco Gastaldello, e da posizione defilata sulla destra, calcia un diagonale preciso con cui batte l’ex di turno Curci.
Nel primo tempo, però, nessuna delle due squadre si rende veramente pericolosa, con i giallorossi impegnati soprattutto a fare possesso palla senza avere mai tra i piedi l’occasione per chiudere la partita.
Tra il primo e il secondo tempo, però, succede quello che davvero cambia il volto alla partita. Mexes vittima di un problema ai flessori, viene tenuto in panchina, al suo posto viene fatto entrare Juan. Un nazionale brasiliano, un difensore di assoluto valore, da cui ci si aspetta sempre prestazioni di assoluto livello.
Invece la sfortuna ci mette lo zampino in due occasioni.
Al 9′ Juan sbaglia un retropassaggio facile facile, che permette a Palombo di entrare in area di rigore. Julio Sergio prova a risolvere la situazione, ma finisce col farsi espellere: calcio di rigore, poi trasformato da Pozzi, e Roma in 10.
La Roma prova a creare gioco, ma è la Samp ad avere le occasioni giuste per vincere. E proprio la Samp al 38′ è brava a finalizzare dopo l’ennesimo errore di Juan che stoppa a due passi dalla rete un pallone, offrendolo di fatto a Guberti che insacca per il gol dell’ex.
Il risultato finale sarà proprio di due a uno, dopo una doppia espulsione, ininfluente, ai danni della Samp.
La Roma di fatto consegna lo Scudetto nelle mani del Milan, che pur perdendo con l’Udinese manterrebbe il pesante distacco di 7 punti.
