Ecofin, l’attesa dei mercati e le tensioni con la Germania

Oggi, il vertice dell’Ecofin a Bruxelles, che riunisce tutti i ministri dell’economia e della finanza della UE, molto probabilmente sancirà ufficialmente le divisioni tra tedeschi da una parte e un folto numero di governi dall’altra. Il punto di più forte discordia è senz’altro il fondo europeo di salvataggio, che dovrebbe cioè consentire alla UE e BCE di intervenire nei casi di crisi e di rischio default di un Paese, per sostenerlo con aiuti finanziari, in cambio di un piano di risanamento dei conti pubblici.

La Germania non vuole aumentare il fondo, attualmente di 750 miliardi di euro, con addirittura la previsione di un raddoppio di 1500 miliardi di euro. Secondo i tedeschi, infatti, sarebbe un cattivo esempio per i mercati, che punterebbero ad uscire da posizioni scomode, scaricando sui conti pubblici europei le loro difficoltà; ma Berlino teme anche l’ondata di profondo malessere che il popolo tedesco vive, in questa fase, in cui la Germania viene avvertita come uno stato che paga per gli errori altrui.

Questa contrapposizione, forse, sarà destinata a risolversi in un punto d’incontro, per cui le posizioni della cancelleria tedesca potrebbero ammorbidirsi, ma di certo i tedeschi pretenderanno per contro una forte moneta di scambio, visibile all’opinione pubblica, e che potrebbe sostanziarsi nella gestione diretta da Berlino del fondo medesimo.

I tedeschi sono sempre più stanchi della politica della cicala di mezza Europa.

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