Bankitalia: crescita italiana debole, ma finanza privata ok

La Banca d’Italia annuncia che le prospettive di crescita globale, per il prossimo biennio, sembrano oggi migliori che nel passato, grazie al consolidamento della ripresa negli USA e Germania. Tuttavia, Palazzo Koch rileva che l’Italia, la cui crescita è stata solo dell’1% nel 2010, avrà tassi debolissimi di ripresa anche nel 2011 e 2012, con una previsione del pil a +0,9% e +1,1%.

Con questi dati, dice Bankitalia, la ripresa dell’occupazione avverrà a ritmi molto lenti e non sarà sufficiente a coprire le perdite del biennio di recessione; l’espansione, infatti, dell’occupazione sarà di mezzo punto percentuale quest’anno e l’anno prossimo.

Se si confermassero i dati sul pil, invece, nel 2012 l’Italia non avrà ancora coperto la perdita di ricchezza avvenuta tra il 2008 e il 2009, per effetto della recessione, e che è stata di quasi il 7%.

Inoltre, spiega la relazione di Bankitalia, si confermerà la tendenza preoccupante del nostro Paese a crescere al di sotto della media UE, che si dovrebbe attestare all’incirca all’1,5% in questo biennio; già anch’esso un livello basso di ripresa.

Due i fattori che inciderebbero sulla lentezza della ripresa italiana: la bassa domanda privata interna e l’occupazione.

In realtà, i due fattori sarebbero concatenati: i consumi privati interni rimangono al palo, a causa delle prospettive fosche sull’occupazione, il cui dramma si concentra, in particolare, sulla popolazione giovanile.

Confermato, però, il basso indebitamento delle famiglie italiane (65% del reddito lordo disponibile), contro una media UE del 98%.

Infine, il rapporto debito/pil nel 2010 si dovrebbe essere attestato al 119%, una crescita di tre punti, contro una media UE di 5 punti.

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