Previsioni stabili per mutui e credito al consumo nel 2011

Il 2010 passerà agli annali come uno degli anni più difficili nel rapporto tra famiglie e imprese da una parte e banche dall’altra.

La recessione globale che ha colpito anche l’Italia ha creato una tendenza delle banche a chiudere i rubinetti del credito, mentre le famiglie si sono viste spesso negare prestiti a cui avrebbero probabilmente attinto con maggiore facilità in periodo pre-crisi, e hanno peraltro subito danni al loro reddito, a causa di eventi negativi come disoccupazione, cassa integrazione, difficoltà delle loro imprese.

Secondo alcune previsioni di Tecnocasa, il 2011 dovrebbe confermare gli stessi livelli di richiesta del settore privato di mutui, per circa 60 miliardi di euro, e la stessa situazione di stabilità si dovrebbe riscontrare per le richieste di credito al consumo (cosiddette finanziarie), quest’ultimo settore probabilmente un pò sospinto da forme di incentivi governativi, che potrebbero arrivare a breve.

A confermare la difficoltà delle famiglie a fare fronte ai propri impegni debitori sarebbero le cifre dei due piani, uno dell’Abi, l’altro del governo, per bloccare le rate del mutuo, in favore delle famiglie in difficoltà. Le richieste del “Piano Famiglie” dell’Abi sono state di quasi 46 mila, mentre il “Piano Solidarietà” del governo, iniziato però solo dal 15 novembre 2010, ha già visto oltre 3 mila richieste.

Dati che danno un’idea generale del problema difficile dei rapporti e delle diverse esigenze di banche e famiglie/imprese.

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