Commodities in calo dopo i “casi” di Gran Bretagna e India

La sensazione generale è che la corsa dei prezzi delle materie prime si sia un pò arrestata, in attesa di essere rilanciata, non appena i fondamentali dei Paesi-chiave nelle economie globali lo consentiranno. Così, ieri, il brusco calo del pil della Gran Bretagna, che ha colpito le attese degli analisti, i quali si attendevano un consolidamento della crescita, e il rialzo dei tassi di interesse in India, che segue quello della Cina di pochi giorni fà, hanno frenato lo sprint delle quotazioni delle commodities, che, infatti, in buona parte subiscono un calo.

Così, ad esempio, il greggio ha avvertito una diminuzione del 2% del suo prezzo al barile, alla chiusura di ieri; così come anche il rame, lo zinco e il piombo, materiali connessi all’attività economica, per cui risentono della comunicazione di dati economici non positivi.

Anche i metalli preziosi come l’argento e il palladio segnalano prezzi in discesa, mentre l’oro resiste, in considerazione del suo carattere maggiore di bene-rifugio. L’argento, a dire il vero, risente anche dell’aumento della produzione dopo l’apertura di miniere, chiuse da alcuni decenni, e ritornate alla produzione, dopo la corsa del prezzo del silver, ai massimi rispetto all’oro.

Continuano, invece, i record di cacao e grano. A pesare qui sono soprattutto fattori geopolitoci, come il caso della Costa D’Avorio, in cui le tensioni politiche interne pare che pesino sullo stop alle esportazioni, facendo lievitare il prezzo del cacao.

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