Saldi, crollo dei consumi per Confcommercio

Le cifre sono impietose e raccontano di un’Italia, che da nord a sud non ha gioito poi granchè del periodo dei saldi, che si è aperto, quasi un pò ovunque, il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio.

Quest’anno i consumi di Natale forse non erano andati secondo le aspettative dei commercianti, che già erano piuttosto prudenti e volte più al negativo che al positivo. Ma quanto meno, la speranza dei negozianti era riposta al periodo dei saldi, perchè in genere, quando a Natale le cose vanno male, poi dopo l’Epifania si recupera, almeno in buona parte. E, invece, stando alle ultime cifre della Confcommercio, il crollo dei consumi si è ripercosso interamente sul periodo dei saldi, con un calo del 18%, una cifra che non lascia spazio ad alcun commento.

Dopo i primi giorni, in cui molti consumatori hanno approfittato del periodo degli sconti, pare che i negozi siano rimasti vuoti, e il settore dell’abbigliamento non ha recuperato per nulla il calo degli acquisti di qualche settimana prima.

La Confcommercio vede al ribasso gli introiti del periodo, portando la stima da circa 6,2 miliardi a 5 miliardi. 

Adesso, i commercianti dovrebbero prendere atto di quanto richiesto da più parti ormai da tempo, ossia della liberalizzazione dei saldi, che potrebbero così essere effettuati a discrezione del negoziante sul sè e sul quando.

La morsa della crisi avrà giocato il suo effetto, ma la sensazione è che i consumatori hanno cambiato radicalmente le proprie abitudini di consumo. Chi non si adegua ai tempi, rischia di essere travolto!

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