Marchionne rassicura, Fiat sempre italiana

L’ad Fiat, Sergio Marchionne, stamane ha incontrato i ministri economici del governo Berlusconi, per fare il punto della situazione societaria, dopo la vittoria dei si all’accordo al referendum di Mirafiori, e dopo l’inizio degli investimenti promessi, per un valore totale di 20 miliardi di euro in Italia, attraverso il progetto Fabbrica Italia, che avrà il suo inizio proprio nello stabilimento torinese.

Marchionne ha tranquillizzato il governo sulle sue precedenti dichiarazioni, secondo le quali egli avrebbe fuso Fiat e Chrysler portando la sede a Detroit. Ne seguirono polemiche dal mondo sindacale e politico, che ha giudicato inaccettabile questa scarsa considerazione dell’italianità della nostra azienda.

Marchionne dà garanzie che la cosa non verrà discussa prima del 2014, che Fiat rimarrà italiana e che, semmai dovesse esserci una fusione con Chrysler, ci sarebbero 3-4 sedi nel mondo, di cui Torino sarebbe una certa e base per tutta l’Europa.

Lo stesso amministratore delegato ha poi ascoltato le richieste dei ministri, i quali garantirebbero massimo appoggio al suo piano di rilancio della produttività aziendale e dell’incremento del numero di veicoli prodotti, ma vorrebbero che l’azienda rimanesse col cuore italiano, senza mettere in discussione Torino, come sede del gruppo automobilistico.

Probabile che nei prossimi giorni ci sia un incontro tra Marchionne e il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale vorrebbe rassicurazione sull’assetto societario futuro.

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