Marchionne al Parlamento, Fiat resta con cuore italiano

Ieri, l’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, è stato in Parlamento, per una audizione, davanti ai parlamentari, in cui ha spiegato il suo progetto di rilancio aziendale. Si è presentato in giacca e cravatta, stavolta, un abbigliamento inusuale per colui che del pullover scuro ne ha fatto un vero e proprio stile personale e insolito, per il mondo degli affari.

Nel corso dell’audizione, l’ad Fiat ha confermato la volontà di mantenere il gruppo automobilistico in Italia, spiegando che il cuore resta a Torino, ma la testa deve essere un pò ovunque: negli USA, in Russia, in Cina e in Brasile; ovunque vi siano opportunità di crescere all’estero.

Dunque, la strategia che Marchionne conferma e delinea è di un’azienda a vocazione internazionale, dove Torino rimarrà la sede storica del gruppo, nonchè punto di riferimento per il mercato europeo; ma altre sedi verranno “aggiunte”, non sostituiranno Torino, per avere la possibilità di aprire vrachi in mercati esteri.

Confermato ancora il piano Fabbrica Italia, che prevede investimenti complessivi per 20 miliardi in Italia. 4 miliardi saranno investiti nelle imprese di Fiat Industrial, 10,4 miliardi andranno a finanziare la ricerca e lo sviluppo, altri 6 miliardi per gli stabilimenti italiani, 3,2 miliardi per la componentistica e, infine, 2,4 miliardi andranno per i marchi di lusso.

Disponibilità a collaborare con il mondo sindacale. Persino la Cgil, in una nota, ne prende atto.

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