G20, accordo su debito privato e l’Italia vince il round

Tutto si può dire, tranne che l’ultimo vertice del G20, tenutosi a Parigi lo scorso fine settimana, sia stato formale e retorico. Durante l’incontro tra i ministri finanziari, ci sono stati scontri e tensioni, perchè in gioco c’era il riequilibrio dei mercati internazionali, che evidentemente non potrà che danneggiare qualcuno, in particolare, chi fino ad oggi si è giovato degli squilibri per crescere.

E’ il caso della Cina, che ha detto chiaro e tondo che non se ne parla di introdurre il tasso di cambio reale, quale criterio per giudicare l’equilibrio o meno sul mercato valutario. Ma qualcuno dovrà pure rinuciare a qualcosa, perchè non è possibile parlare di riequilibrio, conservando lo status quo, fino a ora acquisito.

Ma la grande partita europea si giocava sul debito, per giudicare lo stato di salute di un Paese membro dell’Eurozona. E l’Italia, rappresentata dal Ministro Tremonti, ha giocato le sue carte, e pare che abbia pure vinto. Sì, perchè il pericolo per il nostro Paese era di trovarsi a fare i conti con una politica di rigore assoluto sui conti pubblici, dato il nostro rapporto altissimo tra debito pubblico e pil.

Tremonti ha convinto la platea a giudicare lo stato di solvibilità di un Paese dal debito totale, quindi, aggregando anche quello del settore privato, laddove l’Italia vanta un rapporto bassissimo e alti tassi di risparmi. Certo, non tutti potranno giudicare l’accordo un buon esito sulla partita della lotta al debito, ma di certo l’Italia ne è uscita meno pensierosa di quando si era seduta al tavolo del vertice.

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