Cina, premier Wen Jabao prevede crescita futura più lenta

La Cina dovrebbe crescere del 7% all’anno, contro una previsione target del 7,5% del precedente quinquennio. Lo ha annunciato il premier cinese Wen Jabao, il quale ha detto che nei prossimi anni si attende una crescita più lenta, dovuta al fatto che la Cina dovrà fare fronte a uno sviluppo più ordinato, che mantenga la pace sociale, nel rispetto dell’ambiente e assicurando la stabilità dei prezzi.

Certo, il fatto che il capo dell’esecutivo di Pechino faccia previsioni più basse del recente passato non implica automaticamente che tali previsioni si avverino. Anche nel quinquennio appena finito, contro una crescita obiettivo del 7,5%, nel 2010 la Cina è cresciuta di oltre il 10%, e anche negli anni precedenti si aggirava verso il 9% all’anno.

La novità è però di tipo politica. Il governo vuole evitare che esplodano nel Paese tensioni, legate a una crescita che si trascini con sè prezzi instabili, specie negli alimentari, e bolle speculative, che scoppierebbero poi, lasciando alcuni settori, come l’immobiliare, nei guai.

E’ evidente, quindi, che nei prossimi anni, cambierà, seppur gradualmente, la politica monetaria e valutaria di Pechino. Ci dovremmo attendere a breve una maggiore stretta creditizia, con un ulteriore aumento dei tassi sui depositi e sui prestiti, al fine di combattere l’inflazione; nel medio-lungo termine, il governo rivaluterà il tasso di cambio dello yuan, in modo lento e non drastico, per evitare ripercussioni forti sull’economia, ma gradualmente il tasso fisso dovrebbe essere maggiormente allineato al tasso di mercato, sebbene non siano in vista liberalizzazioni, ossia la libera oscillazione del cambio sui mercati. Non fino a quando Pechino sarà diventata una potenza economica matura.

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