Per chi ancora non lo sapesse, Green Hill è il più grande allevamento in Europa di cani destinati ai laboratori per la vivisezione. Si trova a Montichiari, in provincia d Brescia. Ogni mese da Green Hill circa 250 cuccioli di beagle vengono mandati nei vari laboratori europei che li usano in esperimenti crudeli, dolorosi, devastanti causando immani sofferenze ai piccoli cani. Sin dalla loro nascita, i cuccioli vengono tenuti in piccole gabbie, maltrattati e usati come semplici oggetti.
Le sofferenze a cui sono sottoposti questi animali sono indicibili e tutto questo per i guadagni delle grandi lobby farmaceutiche, che utilizzano gli animali per testare i loro prodotti. Ma dopo le proteste che lo scorso settembre hanno visto 10.000 persone in piazza a Roma e 3.000 a Montichiari, qualcosa si è mosso. Il progetto di ampliamento di Green Hill è stato fermato, ma ancora non basta. Ed è per questo che è stata organizzata la manifestazione nazionale del 5 marzo a Milano; l’appuntamento è alle ore 15 in Piazza Duca D’Aosta (stazione centrale) per protestare contro il lager di beagle di Brescia. C’è la possibilità di spostarsi con pullman organizzati, per info si possono mandare mail ai seguenti indirizzi:
AREZZO: arezzo5marzo@gmail.com
BOLOGNA: bologna5marzo@gmail.com
FIRENZE: serrozzifabio@hotmail.it
RIMINI: rimini5marzo@gmail.com
ROVIGO: venusinfur@hotmail.it
Lo scorso 27 Febbraio in Piazza Duomo a Milano 25 attivisti sono scesi in piazza per diffondere informazioni sulla manifestazione e sulla situazione critica dei cani dell’allevamento. Ognuno portava con sè delle gigantografie di volti di cani “condannati a morte” per poter dare un volto visibile e concreto a tutti quegli animali che vengono uccisi barbaramente ogni giorno. Le foto sono state scattate all’interno di laboratori clienti di Green Hill. Per rendere ancora più forte il messaggio e avvicinare la popolazione alla tematica in questione, sono stati portati in piazza anche 8 beagle salvati da questi laboratori, provati psicologicamente dalle sofferenze subite, ma accolti da famiglie che hanno deciso di prendersi cura di loro.
