Juventus, Krasic alza la voce: “Non sono un simulatore”

Milos Krasic è una delle migliori scoperte dell’ultimo calciomercato italiano. Acquistato dalla Juve per una cifra vicina ai 15 milioni, l’esterno serbo si è messo in mostra sopratutto all’inizio della Seria A, con le sue accellerazioni che sono quasi diventate il marchio di fabbrica di Milos Krasic stesso.

L’andamento di Krasic è stato, però, successivamente ostacolato da un episodio, una simulazione che gli è costata qualche giornata di squalifica.

Il serbo in merito a questo ed altro torna a parlando, giustificandosi con voce alta: “Loro fanno il loro lavoro, io il mio. Non vorrei commentarlo. Cosa vorrei dire loro? Che non sono un simulatore e mi dispiace moltissimo che loro lo pensino. E’ una situazione molto difficile e ingiusta: vengo ancora giudicato per l’episodio di Bologna e non dovrebbe essere così. Vorrei tendere la mano agli arbitri, il loro lavoro è difficile e li capisco, però visto che hanno studiato le immagini di Bologna chiedo loro di studiare anche il mio tipo di gioco. Sono un giocatore che usa molto il dribbling e questo mi porta a subire molti falli che spesso ora non vengono fischiati. Sono abituato, per carità, ma non vorrei che quel rigore di Bologna debba segnare in modo indelebile la mia persona”.

Krasic, poi cerca anche di spiegare a cosa sia dovuto questo perenne problema di risultati della Juventus: “E’ una questione di testa e sono sicuro che ne usciremo, soprattutto se rimaniamo uniti e cerchiamo di farlo tutti insieme. Questa squadra non è da rottamare come si potrebbe pensare guardando gli ultimi risultati. Nella prima parte della stagione abbiamo vissuto un momento positivo e abbiamo mostrato qualcosa di buono, al momento in cui serviva un ulteriore salto di qualità sono sorti dei problemi: ci sono stati degli infortuni e ci è mancata la giusta concentrazione. E’ capitato di prendere un gol e di reagire nella maniera sbagliata, facendosi prendere dal panico, senza magari tenere nel giusto conto la forza dei nostri giocatori. Quello che dobbiamo fare ora è non spaventarci se la partita si mette male, ma rimanere calmi e concentrati. Siamo forti, dobbiamo crederci: quando abbiamo collezionati 18 risultati utili consecutivi non era per caso, ma perchè riuscivamo a sfruttare meglio le nostre qualità”.

 

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