Sisal, un 2010 da record

Si chiude un 2010 d’oro per Sisal, la società di giochi e scommesse. Mai così bene nella storia della società italiana.

Il 2010 ha visto chiudere i bilanci con un volume di affari per 11,3 miliardi di euro, raccolti da 20mila scommettitori. I giochi hanno raccoltro 7,1 miliardi, con una crescita del 7,3% e i servizi si sono attestati a quota 4,2 miliardi, segnando un boom di 51,5%.

Questi dati hanno portato a ricavi per 439,5 milioni di euro e un Ebitda pari a 165,5 milioni, in crescita del 5,2% sul 2009.

Diminuisce, quindi, il peso del debito, che se nel 2009 era ancora sopra la soglia dei 900 milioni di euro, nel 2010 scende al di sotto di essa, confermando un trend molto positivo.

Ma l’ad Sisal, Emilio Petrone, non vuole ancora parlare di quoatzione in borsa, anche in considerazione del debito, che è sì a un livello nominale non preoccupante e in discesa, ma in relazione all’Ebitda ha ancora un suo peso.

Conferma, invece, la strategia di Sisal di rafforzarsi sul mercato, prima di pensare ad espandersi. Il manager, infatti, parla dell’operazione Snai, di cui si era parlato tempo fà, che sarebbe stata perfetta, sotto il profilo dell’integrazione dei business, ma si sarebbe potuta rivelare pericolosa per le forti esposizioni che avrebbe comportato, a causa di un prezzo di acquisto che Petrone giudica troppo alto, tale da non giustificare l’operazione stessa.

Il modello sarebbe, invece, quello di Sisal Wincity, già sperimentato a Milano, con ottimi risultati e a Roma, dove sarebbe presto per trarre un bilancio. Il modello prevede l’apertura di punti vendita adibiti alla ristorazione, in cui lo scommettitore potrà giocare e anche bere e mangiare; una sorta di Bingo, il cui successo è stato rapido e solido, in Italia.

 

 

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