Esploso pacco bomba nella caserma della Folgore di Livorno

Viale Marconi, caserma Ruspoli, sede della Folgore di Livorno. Sono le 16 di ieri quando la caserma è scossa da un’espolosione nella quale rimane coinvolto, in modo grave, Alessandro Albamonte di 41 anni, in servizio presso la caserma come tenente colonnello. Il militare, trasportato urgentemente in ospedale, ha perso le cinque dita della mano destra e tre dita della mano sinistra gli sono state amputate. Inoltre Albamonte, originario di Taranto, rischia di perdere un occhio; ha ustioni multiple su tutto il viso e  un forte trauma cranico, provocato dall’urto seguito allo spostamento d’aria per la deflagrazione. Si tratta dell’esplosione di un pacco bomba che il militare ha aperto proprio nel suo ufficio, sul quale il comandante dei carabinieri di Livorno, Francesco Zati, aggiunge: “Era una busta di quelle utilizzate per inviare materiale fragile, stiamo esaminando tutto. Per ora non c’è una pista investigativa privilegiata”.  In realtà, non viene esclusa l’ipotesi di un collegamento con episodi analoghi avvenuti quest’oggi in Svizzera e Grecia, attribuite a frange estreme dell’anarchia.

Questo quanto è trapelato dalle autorità che indagano: «Che ci siano gli anarchici dietro il pacco bomba – spiegano – ci sono pochi dubbi. È da notare peraltro che si sono verificati altri due episodi che potrebbero essere collegati con quanto avvenuto in Italia: a Olten, in Svizzera, è esploso un pacco bomba facendo due feriti, mentre in Grecia la polizia ha intercettato una lettera esplosiva indirizzata al direttore della prigione di Korydallos e affrancata con francobolli italiani».

«Contro l’impegno militare italiano nelle missioni in Afghanistan e Libia» è questo il testo della rivendicazione trovato sul pacco bomba aperto dal colonnello Albamonte. La firma è della Fai, (Federazione anarchica informale) che aveva indirizzato la lettera proprio al capo di Stato maggiore della brigata paracadutisti Folgore, incarico che ricopriva in questo momento proprio Albamonte. Il pacco bomba recapitato al direttore del carcere di Koridallos in Grecia ha mittente fiorentino, l’altro arrivato in Svizzera, è andato completamente distrutto. I collegamenti tra i tre attentati messi a segno in Italia, Svizzera e Grecia sembrano evidenti. Un collegamento che porterebbe alla pista anarchica toscana: nella sola città di Firenze salgono a 19 gli anarchici sotto processo. Per loro l’accusa è di associazione sovversiva con episodi che vanno dal blitz contro la sete dell’Enel alle scritte sui muri che hanno imbrattato la città.

 

 

 

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