Canone Rai, crollano introiti degli abbonati

Il sistema radio-televisivo, lo sappiamo, si trova in una fase piuttosto delicata, con il passaggio al digitale terrestre, che sebbene graduale, sta già trasformando il volto delle tv italiane, con il telespettatore che si trova sempre più e a un tratto dinnanzi a un numero crescente di reti a sua disposizione, che vanno dai vecchi canali analogici a canali sorti proprio in occasione del passaggio al digitale.

Sarà la maggiore concorrenza, sarà la crisi economica, che spinge un numero crescente di famiglie a fare i furbi, fatto sta che quest’anno la Rai, cioè la Tv di stato, starebbe registrando uno scarso riscontro nel numero degli abbonati, con un crollo verticale di introiti da canone, pari al 37,5%, secondo il ministero dell’economia.

Nei primi due mesi dell’anno, dunque, i ricavi derivanti dal pagamento del canone ammonterebbero a 938 milioni, in calo di ben 562 milioni, dallo scorso anno. Cifre, che se confermate in corso d’anno, sancirebbero non solo un fallimento di appeal di mamma Rai, bensì anche una situazione da profondo rosso dei conti dell’azienda, che già subirebbe perdite annue, stimate dalla Corte dei Conti nel 26% circa, a causa dell’evasione del canone, da parte delle famiglie.

Smentiscono le cifre i vertici aziendali, i quali sostengono che i ricavi da abbonamento siano saliti addirittura di 15 milioni di euro, nei primi due mesi del 2011, e spiegano la divergenza delle cifre con non meglio precisate “problematiche contabili”.

Ma la realtà dell’azienda non sembrerebbe così tanto positiva, al punto che adesso traballano le poltrone di pezzi grossi della Rai, quali Mauro Masi.

Sarà anche che, per difficoltà economiche, molte famiglie staranno rinviando i pagamenti avanti nel corso dell’anno, ma è indubbio che il canone Rai sia ormai diventato una delle tasse più odiate ed evase dagli italiani.

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