Sarkozy in crisi mostra muscoli, ma perde voti

Il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, aveva ben pensato che l’intervento in Libia lo avrebbe sottratto al crollo verticale di popolarità, nonchè alla disfatta delle imminenti amministrative di fine marzo, e, invece, ha scoperto l’amara sorpresa alle urne, con i socialisti dati per morti, che insieme a tutta la coalizione di sinistra volano al 49%, contro uno striminzito 35% della coalizione di governo e un ottimo 11,5% del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. E dopo la folgorante ascesa all’Eliseo nel 2007, con un’immagine di uomo forte e vispo, furbo e capace, Monsieur Sarkò vede sciupare il patrimonio di voti e di popolarità che aveva conquistato ma, cosa ancora più drammatica, sembra non riuscire a risalire nei sondaggi e alle urne.

E le elezioni presidenziali sono tra poco più di un anno: stavolta c’è chi scommette, tra la stampa transalpina, che il presidente potrebbe non farcela, o peggio, potrebbe non arrivare neanche al ballottaggio, il che sarebbe una disfatta tremenda.

Se si votasse oggi, infatti, il primo posto al primo turno per le presidenziali andrebbe a Marine Le Pen, della destra nazionalista, e figlia dello storico leader Jean-Marie, che arrivò clamorosamente al ballottaggio nel 2002, contro Chirac, soffiando il secondo posto ai socialisti, che andarono da allora incontro a una disfatta dietro l’altra. Le Pen oggi avrebbe il 22% dei consensi, contro un 19% scarso di Sarkozy e della socialista Martine Aubry, appaiati in un range minimo di voti.

E se le cose a casa vanno male, allora diventa la politica estera la valvola di sfogo di Sarkozy, con misure e comportamenti che non hanno nulla di diverso da quanto predicato da quelli del Front National. Ma mentre i frontisti avanzano, l’Ump di Sarkozy crolla, forse perchè il partito di Le Pen viene ritenuto più credibile sulle questioni inerenti l’immigrazione. E con la crisi di immagine che lo starebbe travolgendo, è persino ipotizzabile che mostrare i muscoli su argomenti che suonano come cavalli di battaglia per il Front National potrebbe portare acqua al mulino di quest’ultimo, legittimandolo finalmente agli occhi dei francesi.

Ed ecco, ancora, cercare di recuperare terreno sul fronte sociale, con un attacco alla suddivisione degli utili delle grosse società francesi, mentre per Sarkò ci sarebbero pochi soldi per i lavoratori. Più partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa è allora la risposta del presidente francese, ma il tutto ha il sapore dell’improvvisazione e del dilettantismo, che i francesi non sono soliti apprezzare. Al momento, l’unico uomo in grado di rianimare i socialisti in penuria di ossigeno.

 

 

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