Confindustria: sì a piano, ma delude sostegno a crescita

In audizione in Parlamento, riguardo al piano nazionale per le riforme, varato dal Consiglio dei Ministri la settimana scorsa, il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, ha espresso le sue valutazioni sulle misure adottate dal governo, in particolare, dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Il suo giudizio è stato un sì con riserva, che equivale a un sostegno a metà da parte degli industriali. Infatti, spiega Galli, è stato apprezzato il mantenimento dell’obiettivo di risanare i conti pubblici, che Confindustria reputa essenziale più che mai; così come, si condivide la scelta delle aree utili per il rilancio della crescita. Tuttavia, c’è insoddisfazione per le misure che dovrebbero rilanciare crescita e produttività, giudicate insufficienti.

Già lo scorso martedì, in occasione del varo del piano, subito dopo, in conferenza stampa con Tremonti, il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si era riservata di meglio giudicare i provvedimenti appena adottati dal governo. Già, però, allora, si era notata una certa freddezza da parte del numero uno di Viale dell’Astronomia, che il ministro Tremonti aveva cercato di sdrammatizzare, con una battuta sul senso di solitudine degli industriali (espressione di qualche giorno prima della stessa Marcegaglia).

Per questo, Galli invita a uno scatto d’orgoglio, per mettere insieme crescita e risanamento.

Le critiche dei vertici industriali a Tremonti di ieri sono solo l’ultimo tassello di un rapporto mai decollato tra le due parti, con Confindustria che rimprovera al ministro di essere solo concentrato sulla stabilità dei conti, non affrontando, ad esempio, il nodo delle liberalizzazioni e della pressione fiscale. Su quest’ultimo punto, tuttavia, Tremonti ha promesso che in pochi mesi saranno pronti i risultati dei quattro tavoli per la riforma del fisco, aperti proprio dal suo ministero, per esitare una riforma complessiva.

 

 

 

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