Unioncamere, cresce ottimismo tra medie imprese

L’industria italiana è in ripresa, come confermano gli ultimi dati sugli ordinativi di febbraio, che registrano una crescita sia su base annua che su quella mensile, facendo prevedere un aumento della produzione, per i mesi successivi.

Tutto ciò dovrebbe portare a un’accelerazione dall’uscita del tunnel della crisi, con tempi minori per il ritorno ai livelli del 2008, da quando è iniziato il biennio di recessione, anche se la dinamica su base nazionale rimane debole.

Eppure, Unioncamere ha effettuato uno studio sulle medie imprese italiane, che sono coloro che per prime hanno risentito degli effetti negativi della crisi. Sono 4030 le medie imprese in Italia, con un numero medio di 144 dipendenti. Lo studio conferma la tendenza della media impresa a uscire dalla crisi prima delle grandi, con un clima di maggiore fiducia.

Cresce, infatti, la percentuale di quante hanno indicato una previsione di crescita del fatturato, rispetto all’anno precedente, con un 63,7%, contro il 61,7% del 2010, ben due punti in più, che segnalano il maggiore ottimismo. E che la crescita sia legata alla ripresa delle esportazioni lo dimostra anche la maggiore propensione all’export, che passa dall’83% del 2010 al 94% di quest’anno; come dire che le imprese medie italiane puntano ai mercati esteri, in attesa anche di un recupero della domanda interna. E anche su quest’ultimo punto, ben il 42% delle medie imprese si dice convinto che vi sarà una ripresa del mercato domestico, mentre il 57,3% prevede un aumento forte delle vendite.

Infine, un dato molto significativo è quello che riguarda l’occupazione. Dopo due anni di forte crisi, il 30,5% delle medie imprese ritorna ad assumere nel 2011, non facendo così più ricorso alla cassa integrazione. Un risultato, se confermato, che contribuirebbe a una riduzione del tasso di disoccupazione in Italia, che già è inferiore alla media europea.

 

 

 

 

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