Cds, Bruxelles apre due inchieste

E’ finito nel mirino della Commissione Europea di Bruxelles il mercato dei Credit Default Swaps, i titoli che assicurano gli investitori dal rischio default di uno stato, che ha aperto due inchieste a proposito. La Commissione, in particolare, indaga su 16 banche di investimento europee e su Markit, il principale fornitore di informazioni finanziarie, relative ai titoli cds, per abuso della posizione dominante; si sospetta, infatti, che le informazioni siano state acquisite, in modo tale da controllare il mercato.

Altra inchiesta, invece, riguarda 9 banche e l’ICE, la clearing house che si occupa della negoziazione dei cds. In questo caso, addirittura, l’ipotesi è che siano state riservate tariffe di favore ad alcuni investirori, in cambio dell’erogazione di altri servizi, determinando una situazione di concorrenza sleale, con tentativo di controllo del mercato.

Se le inchieste dovessero chiudersi, confermando le ipotesi iniziali della Commissione, le banche, l’Ice e Markit rischierebbero una grossa multa, per abuso di posizione dominante e concorrenza sleale. Si difende, intanto, l’ICE, la quale sostiene che non esiste alcuna restrizione alla concorrenza, perchè le banche sono libere di scegliere la stanza di compensazione (clearing house) che meglio credono.

I Credit Default Swaps non diranno nulla o poco al grande pubblico, ma sono titoli, con i quali ci si assicura del rischio fallimento (default) di uno stato. E’ chiaro che quanto più alto sarà il rischio, tanto più alto sarà l’interesse che si paga, al pari di qualsiasi altra copertura finanziaria. Ecco, perchè i cds sono anche un indice che i mercati valutano, per verificare il rischio default di un Paese.

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