Bonus manager, Bankitalia potrà fissare limiti

I bonus ultramilionari concessi ai manager delle banche fallite o sulla via del fallimento, tenute a galla dall’intervento pubblico, ha acceso, negli ultimi tre anni i riflettori della politica e dell’opinione pubblica, riguardo a un tema delicato, che rischia a volte di sfociare in dichiarazioni populiste, ma che pone però l’esigenza di un chiarimento di fondo. Il caso di Lehman Brothers, il colosso bancario, fallito l’8 settembre del 2008, il cui collasso provocò l’inizio della recessione mondiale, con i manager che furono prontamente liquidati con centinaia di milioni di dollari di compenso, nonchè di altre banche americane salvate dal governo federale, con soldi pubblici, che hanno continuato a retribuire i loro dirigenti a colpi di emolumenti fino a 300-400 milioni di euro, pongono una questione che non è tanto etica, quanto economica: chi ottiene soldi pubblici per andare avanti, dovrà darsi una regolata!

E nel decreto sviluppo, all’esame in queste ore al consiglio dei ministri, potrebbero essere previste norme, che darebbero a Bankitalia maggiori poteri regolamentari, proprio per adeguarsi alla disciplina europea, in tal senso.

Bankitalia potrebbe imporre una limitazione ai bonus dei manager bancari, per salvaguardare la solidità patrimoniale. Può, in particolare, imporre limiti complessivi al monte retributivo dei dirigenti, nel caso di banche sostenute con interventi e soldi pubblici; infine, si prevederebbe il potere di rimozione diretta da parte di Palazzo Koch verso quei manager bancari, i quali non sarebbero adeguati al loro ruolo.

Un giro di vite, dunque, contro alcune degenerazioni evidenti, davanti alle quali è montata all’estero la rabbia popolare di quanti hanno dovuto stringere parecchio la cinghia, per risanare i debiti di banche, che erogano prestazioni da nababbi a pochi e privilegiati dirigenti, senza che questi rispondano del risultato negativo della loro gestione. Non demagogia, dunque, ma la necessità di legare meglio la retribuzione al risultato, specie in quei contesti in cui ci si rivolge allo stato quale prestatore di ultima istanza.

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