Emergenza rifiuti, proteste a Pozzuoli

Cumulo rifiutiSenza fine, l’emergenza rifiuti in Campania sembra davvero non conoscere termine. Non sono servite promesse, proclami, annunci di ritrovata normalità e piani per uscire dalla crisi: le strade di Napoli e provincia continuano ad offrire il drammatico scenario di cumuli di sacchetti di spazzatura non raccolti. Le stime degli ultimi giorni parlano di oltre 1500 tonnellate di rifiuti abbandonati per strada, una situazione che sta esasperando la popolazione che sempre più spesso scende in strada per protestare, con il solo risultato di aumentare ancora di più i disagi. Nelle scorse settimane ad essere toccati dalle proteste sono stati diversi quartieri della città: dal centro a Fuorigrotta, dal Vomero a Capodimonte, i cittadini stufi di passeggiare sentendo il tanfo dell’immondizia hanno bloccato il traffico gettando per strada i cassonetti. Ieri invece sono stati i comuni dell’area Flegrea a subire i disagi della protesta: nel pomeriggio, infatti, decine di donne e ragazzi hanno invaso Viale Europa Unita ad Arco Felice bloccando la circolazione con sacchetti sparsi ovunque e i contenitori per la raccolta differenziata posizionati al centro delle carreggiate. Gravi le ripercussioni sul traffico con le uscite della Tangenziale di Arco Felice e Cuma chiuse fino alle 18.

E proprio l’emergenza rifiuti è stato uno dei temi al centro del Question Time alla Camera che ha visto rispondere il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, secondo cui quella che si sta vivendo in questi giorni sono ritardi e criticità del tutto fisiologici che non possono essere imputati al Governo nazionale: “Abbiamo ereditato la crisi dal governo precedente – la giustificazione del ministro – e nel 2008 abbiamo creato un ciclo integrato di rifiuti fino ad allora completamente assente”. Lo stesso ministro ha spiegato che le criticità sono dovute alla difficoltà di smaltire in provincia di Napoli, dovute alla grande quantità di rifiuti prodotta. La situazione, ha affermato la Prestigiacomo, rende indispensabile per la provincia di Napoli la costruzione di nuove discariche che saranno realizzate nel rispetto di tutte le norme.

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Predica ottimismo quindi il ministro, ma la gente ha ormai raggiunto e superato il limite di sopportazione: se la situazione non migliorerà in maniera rapida e soprattutto definitiva, roghi e blocchi stradali entreranno nella quotidianità di una città che non può (e non deve) rassegnarsi a convivere con migliaia di tonnellate di monezza sparse per le strade.

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