Emergenza rifiuti, scatta l’allarme: “Salute a rischio”

rifiuti“Ci’hann arrubbat a’ mmunnezz”: il cartello, comparso in Via Luca Giordano a Napoli sopra un contenitore della spazzatura “stranamente” vuoto, prova a sdrammatizzare con l’ironia la situazione critica che ancora una volta sta vivendo il capoluogo partenopeo. Ma con le strade invase da 3000 tonnellate di rifiuti, in città c’è davvero poco da ridere; c’è anzi la necessità di trovare quanto prima una soluzione per uscire da una crisi che da un ventennio attanaglia la Campania.

SALUTE A RISCHIO – E che un rimedio vada trovato al più presto lo si capisce anche dall’allarme lanciato da Maria Triassi, del Dipartimento di Igiene della Federico II, alla presentazione del Regolamento del Comune di Napoli in tema di ambiente e igiene della città: “Con i rifiuti in strada la salute dei cittadini è a rischio. L’unica cosa da fare è ripulire le strade. È inutile – ha continuato la Triassi – anche la disinfezione perché si continua comunque a dare da mangiare a blatte, topi, gabbiani”.

LA SITUAZIONE – Dopo una notte in cui sembrava che la situazione potesse evolvere per il meglio con la raccolta di circa 800 tonnellate, nelle ultime ore c’è stato un rallentamento con appena 40 tonnellate di rifiuti scaricate, questo perché gli impianti sono pieni e non riescono a ricevere altro materiale. Il problema non è quindi nella raccolta, alla quale partecipano da oggi anche i mezzi dell’esercito, ma nel conferimento dei rifiuti in quanto non ci sono impianti in grado di smaltire l’arretrato, come confermato dall’Assessore comunale all’Igiene Urbana, Paolo Giacomelli.esercito rifiuti

Proprio sull’intervento dell’esercito è stato trovato un accordo con l’intermediazione del prefetto di Napoli grazie al quale è stata istituita una fascia oraria di sei ore, dalle 12 alle 18, nella quale potranno scaricare solo i mezzi del Genio. E intanto si fa sentire anche il capo della Procura di Napoli GiovanDomenico Lepore che chiede l’apertura immediata di una discarica:  “Inutile perdere tempo con la ricerca di siti provvisori che non ci sono: bisogna trovare immediatamente una discarica che non può essere Taverna del Re perché  è in una situazione traballante. Io avevo individuato un’altra area ma ho ricevuto attacchi perché non potevo parlarne in quanto era un’area fuori provincia”.

 

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