OCSE, tasse sul lavoro troppo alte in Italia

I dati OCSE sulla pressione fiscale sui redditi da lavoro rivelano il sentore che l’uomo della strada ha, quando si parla di tassazione. L’Italia è al quinto posto, per tasse sui salari dei single senza figli, dietro solo a Belgio, Francia, Germania e Austria, con un carico medio del 46,9% nel 2010, in crescita dello 0,4% sul 2009, quando si attestava al 46,5%.

Se poi si passa ad analizzare la situazione delle famiglie monoreddito con due figli, la situazione peggiora, attestandosi il nostro Paese al terzo posto, dietro solo a Francia e Belgio, con un carico del 37,2%.

Ciò che preoccupa l’OCSE è che dopo alcuni anni di tendenziale calo della pressione fiscale sui redditi da lavoro, in ben 22 stati su 34 si è avvertito un cambio di marcia, registrandosi aumenti. 

E pensare che negli ultimi dieci anni, l’Italia aveva, seppur di poco, diminuito la tassazione media sul lavoro, portandola al 27,2% dal 29% del 2000, per un genitore a basso reddito con due figli, al 37,2% dal 39% per una famiglia monoreddito con due figli e al 42,1% dal 44%, per una famiglia con due redditi e due figli, pur restando il carico fiscale medio di undici punti percentuali sopra la media OCSE.

Ma il dato del 2010 evidenzia in Italia un lieve aumento dello 0,2%, che si spera possa non essere l’inizio di un ciclo inverso. Per attirare investimenti e aumentare l’occupazione, infatti, è necessario sgravare il lavoro dal peso soffocante delle tasse. E con il 24,3%, l’Italia si colloca al quarto posto per oneri fiscali a carico del datore di lavoro, alle spalle solo di Francia, Estonia e Repubblica Ceca.

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