Ballottaggi Amministrative: Terzo Polo e Movimento 5 Stelle non si schierano

Arrivano le prime posizioni ufficiali dei partiti esclusi dai ballottaggi che ci saranno tra meno di due settimane in molte province e comuni italiani. La mossa  più attesa era quella del Terzo Polo, che ha scelto di “non scegliere”: Casini, Fini e Rutelli hanno lasciato libertà di voto ai propri elettori. Riflettendoci bene, era una posizione prevedibile e comprensibile, perché all’interno di questo nuovo schieramento convergono ideologie di riferimento molto diverse e per esempio un Rutelli, ex Radicale, ex Verde ed ex Pd, male avrebbe accettato un apparentamento col centro-destra.

La non scelta ha finito comunque per scontentare diversi ex An: Ronchi ha dato le dimissioni da presidente dell’assemblea nazionale del Fli, l’organismo statutario più importante del partito, ed anche Urso starebbe meditando un’uscita clamorosa da Futuro e Liberta’.

Questa comunque la replica indiretta del Terzo Polo verso i dissidenti: “Chi spera di dividerci è meglio che cambi i suoi piani. Perché il Terzo Polo resterà unito, sia nei ballottaggi che nell’attività politica e parlamentare, così come lo è stato finora”.

Anche Beppe Grillo dal suo blog ha escluso ogni forma di apparentamento, perchè i due poli continuano a rappresentare, a suo parere, lo stesso “male assoluto”: “La scelta non è tra un partito o l’altro. Vent’anni di logiche spartitorie non hanno ancora aperto gli occhi a molte persone. Il Movimento 5 Stelle è anti sistema, si batte per la scomparsa dei partiti che hanno trasformato la democrazia in partitocrazia. Il cittadino deve farsi Stato e i partiti devono fare le valigie. I partiti hanno incassato un miliardo di euro di finanziamenti pubblici. Sono l’acqua in cui vivono. Toglietegli l’acqua e i pesci, che si dividono tra piranha e squali, scompariranno”.

Tra gli elettori del suo movimento si farebbe però strada la volontà di andare comunque a votare i candidati del centro-sinistra ai ballottaggi.

La speranza più grande tra i grillini è che i neo-eletti nei consigli comunali e provinciali non rispondano alle sirene della politica contemporanea e che vadano sempre per la loro strada,  portando avanti, seppur in minoranza, le loro idee di cambiamento.

 

Impostazioni privacy