Primo incontro Berlusconi-Bossi dopo il voto

Berlusconi e BossiUn’ora di faccia a faccia per provare a rinsaldare un rapporto logorato dai tutt’altro che positivi risultati delle elezioni amministrative: Berlusconi e Bossi si sono incontrati oggi a Palazzo Chigi per analizzare la situazione del governo dopo la batosta elettorale e le fibrillazioni della maggioranza con le cinque sconfitte incassate ieri al Parlamento, soprattutto a causa delle defezioni tra i Responsabili. L’incontro è avvenuto dopo un breve consiglio dei ministri (durato appena 20 minuti) e dopo una riunione sull’emergenza immigrazione. Il ministro delle Riforme lasciando la sede della presidenza del consiglio ha commentato positivamente l’incontro con il premier.

È ANDATA BENE – Dopo il faccia a faccia con Berlusconi, Bossi incontrando i giornalisti presenti fuori Palazzo Chigi ha dichiarato: “L’incontro è andato bene”. Lo stesso leader leghista poco più tardi ha parlato nuovamente della situazione politica, lasciando capire che il Governo non è a rischio ma ribadendo anche la necessità che si dia il via ad un nuovo progetto. Bossi ha anche smentito l’ipotesi di Tremonti come vice-premier e si è detto convinto che episodi come quelli di ieri (maggioranza battuta per ben cinque volte) non si ripeteranno più, prima di ribadire che una verifica in Parlamento dopo l’ingresso di altri nove membri nel govrno, chiesta dal Presidente della Repubblica Napolitano, non costituisce un problema: “Se a chiederla è Napolitano la faremo: è lui il capo”.

NESSUNA ALTERNATIVA A QUESTO GOVERNO – Ottimista sulle sorti del governo è anche il premier Silvio Berlusconi che prima dell’incontro con il senatur durante il Consiglio dei Ministri ha voluto tranquillizzare tutti puntando il dito contro l’assenza di un’alternativa a questo governo:  state tranquilli, questa maggioranza andrà avanti – il pensiero del presidente del consiglio – anche perché non c’è nessuna alternativa.

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Berlusconi però è anche al lavoro per evitare una sconfitta nei ballottaggi del 29 e 30 maggio, soprattutto a Milano. Quella siglata oggi dai leader dei due principali partiti di maggioranza sembra essere solo una tregua armata in vista del voto di fine mese: una sconfitta nel capoluogo lombardo potrebbe rimettere tutto in gioco e far precipitare una situazione che, nonostante l’ottimismo sfoggiato dopo l’incontro di oggi, sembra essere sempre appesa ad un filo.

 

 

 

 

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