No alla bandiere pro referendum ma Reggio Emilia si ribella

bandiera referendumLa legge è la numero 212 del 1956 secondo cui è “proibita l’affissione o l’esposizione di stampati, giornali murali e manifesti e l’esposizione di stampati, giornali murali, striscioni o drappi, di cartelli, di targhe, stendardi, tende, ombrelloni, attinenti direttamente  la propaganda elettorale in qualsiasi altro luogo pubblico o aperto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, sulle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui pali, sugli infissi di finestre e balconi, sugli alberi o sui pali ancorati al suolo”. A denunciarne la violazione è Cristina Fantinati, consigliere Pdl nel comune di Novellara, dove sono apparse su molti balconi di abitazioni private bandiere con scritto sopra “2 sì, acqua bene comune”. La denuncia ha avuto l’effetto di costringere i vigili urbani ad andare di casa in casa per obbligarne la rimozione, ma ha anche dato il là ad una vera e propria reazione popolare, un effetto a catena che ha fatto sì che sui balconi di tutta la provincia di Reggio Emilia comparissero centinaia di bandiere per il sì ai due quesiti referendari sulla privatizzazione dell’acqua in programma a giugno, così tante da convincere il primo cittadino della città emiliana a soprassedere sulla loro rimozione.

E visto l’andazzo, nonostante l’analoga denuncia presentata dal consigliere provinciale del Pdl Massimiliano Camurani, il sindaco di Reggio ha dato ordine, appellandosi ad una sentenza della Corte Costituzionale del 1995, di lasciare dove sono i vessilli. Un vero e proprio passaparola che ha coinvolto non solo semplici cittadini ma anche i parroci della città, con i vessilli del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia che sono comparsi anche sugli oratori, come al Cristo Re di Novellara.

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Qui, spiega don Candido Bizzarri dalle pagine de ‘Il Fatto Quotidiano’, i ragazzi hanno insistito per appendere nuovamente la bandiera che era stata ritirata dopo le polemiche dei giorni scorsi. Ad aderire alla protesta popolare tanti bar ed esercizi commerciali della zona e anche la Cgil, con il vessillo che sventola fuori la Camera del Lavoro. E il destino ha voluto che a Novellare la strada con più bandiere esposte fosse via Roma, proprio dove c’è la sede locale del Pdl che ora si trova circondata dai drappi: proprio quei simboli che si sarebbe voluto far sparire.

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