Grecia, Fmi cauta su prestiti

Nonostante le rassicurazioni formali che giungono da Bruxelles, riguardo allo scenario della fuoriuscita di Atene dall’area euro, i timori che ciò possa accadere e che la Grecia non sia in grado di ripagare i debiti contratti con gli investitori privati e con le istituzioni europee e gli organismi internazionali crescono. Ieri, il vertice del G8 in Francia è stato l’occasione per parlare tra i grandi della terra sul problema greco, con rassicurazioni da parte del presidente della Commissione UE, José Barroso, e il presidente della UE, Herman van Rompuy, i quali hanno chiarito che lo scenario di una Grecia fuori dall’Eurozona non è nemmeno preso in considerazione, così come verrà fatto di tutto per evitare il fallimento dello stato ellenico.

E che si sarà parlato di Grecia è ovvio, con posizioni distanti tra la Germania di Angela Merkel e la Francia di Nicolas Sarkozy, quest’ultima più propensa agli aiuti. 

Ma irrompe la notizia che il responsabile delle relazioni esterne del Fondo Monetario Internazionale, Caropine Atkinson, ha chiarito che l’organismo non concederà in automatico la quinta tranche degli aiuti promessi alla Grecia, nel maggio 2010, per un importo complessivo di 30 miliardi di euro.

Atkinson, infatti, spiega che i soldi non sono suoi, ma di tutti gli stati che fanno parte dell’Fmi, per cui se non ci saranno sufficienti garanzie di restituzione del credito accordato, non potranno essere sganciati i prestiti ad Atene.

Insomma, anche il Fondo Monetario farebbe pressioni, affinchè il governo Papandreou sblocchi il piano di privatizzazioni, che potrebbe fornire le garanzie necessarie, per procedere ad aiuti ulteriori.

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