Camera USA vota su guerra in Libia, Obama rischia ko

Ennesimo scontro tra il Congresso americano e l’amministrazione di Washington in quel che è ormai un vero e proprio clima pre-elettorale. Ma questi sono giorni piuttosto foschi per il presidente Obama, che vede più di un pericolo alla sua rielezione del prossimo anno. Gli ultimi dati sulla disoccupazione parlano di un tasso oltre il 9%, tornato a salire dopo timidi segnali di ripresa del mercato del lavoro. Anche il pil, i cui dati sono stati diffusi lunedì scorsi, segnala un forte rallentamento nella crescita, tanto che qualche analista inizia a parlare del rischio che gli USA ricadano nella recessione. E qui, una disoccupazione al 9% e passa non viene tollerata, perchè il mercato del lavoro è quasi sempre in piena occupazione, per cui l’eccezione deve rimanere tale per un breve periodo, secondo la filosofia del cittadino medio americano. C’è poi Moody’s, che minaccia di declassare il debito USA se la crescita non dovesse attecchire meglio e non si trovasse un compromesso per il taglio del deficit. Ed è la seconda minaccia, dopo quella di Standard & Poor’s di oltre un mese fa.

Insomma, ci sarebbe più di un motivo per non essere allegri alla Casa Bianca, perchè se questo clima incerto dovesse proseguire sul fronte dell’economia, il rischio di dovere trovare una nuova casa il prossimo anno è serissimo. Lo sanno George Bush senior, che reduce da una popolarità al 90%, dopo la guerra del golfo, sottovalutò gli effetti nefasti della crisi del 1991-’92 e perse clamorosamente le elezioni contro Clinton. Lo sapeva ancor prima Jimmy Carter, che pensò di essere un guru della diplomazia mondiale ma, con un’economia in piena crisi, andò a sbattere contro le speranze offerte dallo sfidante Ronald Reagan. E anche Obama deve molto alla crisi nel 2008, che lo portò a furor di popolo alla Casa Bianca.

Ma non è solo la crisi a preoccupare Obama. La Camera dei Rappresentanti ha votato una mozione trasversale che prelude al voto della stessa sulla guerra in Libia. Molti deputati vorrebbero che Obama dichiarasse la fine dell’intervento in Nordafrica, mentre una seconda mozione dello speaker John Boehner chiede che Obama riferisca nei dettagli obiettivi, modalità e costi della guerra. E quel che più potrebbe impensierire il presidente è che ci potrebbe essere una convergenza trasversale tra Repubblicani e Democratici, per motivi diversi, nel chiedere uno stop alla guerra in Libia. Il chè aprirebbe una sfida molto dura tra Congresso e Casa Bianca su un tema importante, quale la politica estera degli USA.

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