Consulta, Quaranta nuovo presidente: “No a blocco referendum”

Alfonso QuarantaAlfonso Quaranta è il 35esimo Presidente della Corte Costituzionale: è stato eletto oggi dalla Camera di Consiglio con 10 voti favorevoli e 3 schede bianche. I giudici che hanno votato sono stati solo 13 per l’assenza di Maria Rita Saulle per malattia e perché il Parlamento deve ancora nominare il quindicesimo giudice, che dovrà sostituire Ugo De Siervo. Napoletano, settantacinque anni, alla Corte dal 2004, Quaranta succede proprio a De Siervo il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile: contrariamente alla consuetudine non è stato eletto il giudice più anziano in carica, in quanto Paolo Maddalena ha rinunciato all’elezione per rasserenare il clima alla Consulta, consentendo così a Quaranta, di orientamento più vicino al centrodestra, di salire sullo scranno più alto della Corte Costituzionale.

E la presidenza Quaranta dovrà affrontare subito una decisione molto delicata, cioè dovrà esprimersi sull’ammissibilità o meno del quesito referendario sul nucleare così come è stato riformulato dalla Cassazione nei giorni scorsi, dopo la moratoria approvata dal Parlamento. Il governo aveva, infatti, provato a far saltare la consultazione attraverso una moratoria che, come ammesso pubblicamente anche dallo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aveva il solo scopo di evitare che i cittadini andassero alle urne per esprimere il loro parere sul futuro dell’energia nucleare nel nostro paese, con le immagini della tragedia di Fukushima ancora ben impresse nella mente.

E il nuovo Presidente della Corte Costituzionale, proprio a seguito della sua nomina, ha espresso il suo parere sulla questione affermando:  “Personalmente ritengo che non sia nei poteri della Corte bloccare il referendum. Per la decisione bisognerà attendere martedì. La corte valuterà tutti gli elementi e poi deciderà”.

Centrale Nucleare

Il neo-presidente ha voluto anche commentare la sua elezione parlando di una nomina che “a dispetto di alcune inopportune interferenze esterne sull’autonomia della Corte” può “fare giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della Corte Costituzionale”. “Credo -ha concluso Quaranta – che questa votazione superi ogni dubbio al riguardo. La Corte agisce nella più piena autonomia. Giudico tali pressioni esterne inopportune”. Quaranta ha anche auspicato che il Parlamento “provveda a nominare presto il quindicesimo giudice, per consentire alla corte di operare nella pienezza della sua composizione”.

 

 

 

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