Napolitano: No all’indifferenza verso i migranti

profughiDavanti alle tragedie dei tanti migranti che ogni giorno vengono inghiottiti dal mare è necessario “scongiurare il rischio di ogni scivolamento nell’indifferenza“: a dirlo è il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata a Claudio Magris e pubblicata oggi dal Corriere della Sera.  Sabato scorso, a pochi giorni dalla notizia della scomparsa di oltre duecento profughi partiti dalla Libia e diretti in Sicilia con un peschereccio che poi si è ribaltato (ad oggi sono stati ritrovati 26 cadaveri), sullo stesso quotidiano, lo scrittore aveva pubblicato un intervento in cui evidenziava come le “tragedie odierne dei profughi in cerca di salvezza o di una sopravvivenza meno miserabile che periscono, spesso anonimi e ignoti, in mare non sono meno dolorose, ma non sono più un’eccezione sia pur frequente, bensì una regola. Diventano quindi una cronaca consueta” e non “desta più emozioni collettive”, in una “assuefazione che conduce all’indifferenza” che è “inquietante”.

Il Capo dello Stato nella missiva inviata ieri in cui risponde a Claudio Magris, scrive che proprio l’indifferenza è la “soglia che non può e non deve essere superata” e alla quale bisogna reagire moralmente e politicamente con forza. Perché  scrive Napolitano con il susseguirsi di “tragedie dei profughi in cerca di salvezza o di una sopravvivenza meno miserabile” può essere istintivo il nascere dell’assuefazione ma “è fatale anche che essa induca all’indifferenza?”. E il presidente della Repubblica individua nella comunità internazionale l’attore principale per combattere questa piaga:  “La comunità internazionale, e innanzitutto l’Unione europea, non possono restare inerti dinanzi al crimine che quasi quotidianamente si compie organizzando la partenza dalla Libia, su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini”. Gli stati devono quindi reagire e contrastare un crimine che “si chiama “tratta e traffico di esseri umani, ed è come tale sanzionato in Europa e perfino a livello mondiale”.

 

Napolitano

Il Capo dello stato conclude con un invito all’accoglienza, come dovere della democrazia: “Stroncare questo traffico, prevenire nuove, continue partenze per viaggi della morte –  conclude il Presidente – (ben più che viaggi della speranza) e aprirsi – regolandola – all’accoglienza”: è questo secondo Napolitano  non solo “il dovere delle nazioni civili” ma soprattutto “il dovere della democrazia”.

 

 

 

 

 

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