Continuano le lunghe file fuori dagli uffici postali: da Milano a Roma, da Trieste a Palermo, l’Italia è unita dalle difficoltà che gli utenti stanno riscontrando nell’utilizzare i servizi agli sportelli di Poste Italiane. Tutta colpa, a quanto sembra, del nuovo sistema informatico installato in gran parte dei computer utilizzati dagli operatori delle Poste: un sistema che dal primo giugno scorso, giorno in cui è stato inaugurato, non ha mai funzionato a pieno regime, con soltanto gli uffici postali dove non è stato ancora installato che sono pienamente funzionanti. Così in quasi tutte le città italiane è iniziato una sorta di pellegrinaggio alla ricerca di uno sportello funzionante, impresa che spesso si è rivelata impossibile. Dalle normali operazioni quotidiane come il pagamento delle bollette all’emissione delle pensioni, da mercoledì scorso tutto è diventato un calvario con gli utenti che rimangono in fila per ore, nonostante i cartelli che avvertono dei disservizi, sperando che la situazione migliori.
E sabato sembrava che tutto fosse tornato alla normalità con le Poste che comunicavano il ripristino “dell’erogazione dei servizi negli uffici postali” scusandosi con la clientela per i rallentamenti riscontrati in alcuni uffici postali tenendo anche a precisare che gli sportelli erano rimasti aperti “oltre il normale orario di chiusura consentendo l’erogazione dei servizi a tutti i clienti in attesa e garantendo così oltre 6 milioni di transazioni, il pagamento di oltre 180 mila pensioni e l’accettazione di oltre 1.200.000 bollettini, nella media delle attività abitualmente svolte. I pensionati – era anche scritto nella nota dell’azienda – che non hanno potuto riscuotere la pensione a seguito dei rallentamenti lo potranno fare con le consuete modalità a partire da lunedì 6 giugno”.
Peccato però che dopo il week-end la situazione sia tornata critica e fuori agli uffici postali sono tornate le code e i problemi di erogazione dei servizi tanto da far sbottare Gianluigi Magri, commissario dell’AgCom che in una nota diffusa oggi scrive “Non è accettabile il perdurare dell’incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane”. “Nell’era della tecnologia e della comunicazione, -continua la nota – simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo”. E sul piede di guerra sono anche le associazioni dei consumatori con il Codacons che ha ottenuto l’apertura di un tavolo di conciliazione che mira a risarcire gli utenti che hanno subito un danno dai disagi dei giorni scorsi, con un meccanismo simile a quello avviata da Autostrade per l’Italia dopo i disagi riscontrati lo scorso dicembre.
