Berlusconi sminuisce l’iniziativa leghista, al nord solo qualche ufficio

Il premier Silvio Berlsuconi cerca di ridimensionare la portata dell’iniziativa di Calderoli, che vorrebbe raccogliere le firme per proporre il trasferimento di qualche ministero al nord, molto probabilmente a Milano. La mossa di Calderoli e di parte della Lega ha fortemente indispettito il principale alleato di governo, il PDL, in rivolta da sud a nord contro l’improvvida proposta leghista. Le parole più dure nei giorni scorsi erano provenute dal governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, e dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno. E non trattandosi degli ultimi due uomini della strada passati lì per caso, ma di due big della politica nazionale del Popolo della Libertà, tutto il partito li aveva sostenuti, con una missiva, a firma Cicchitto e Gasparri (rispettivamente, capogruppo PDL di Camera e Senato), in cui si chiedevano spiegazioni agli alleati. Questa era la situazione di qualche settimana fa, nel bel mezzo della campagna elettorale, quando Calderoli aveva annunciato la “grossa sorpresa” per Milano, mentre la grossa sorpresa gliel’hanno poi fatta i milanesi, con l’elezione di Giuliano Pisapia a sindaco.

Adesso è lo stesso Berlusconi a dire la sua sulla questione, pressato dal partito, che vuole riprendere in mano le redini della coalizione di maggioranza dopo la batosta elettorale delle amministrative. Il premier parla di spostamento solo di qualche ufficio di rappresentanza, nulla di più.

Ma sbotta anche un altro big del PDL, l’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che con la Lega Nord non ha mai avuto un rapporto idilliaco. Intervistato da “Radio Radicale”, l’attuale ministro per i beni culturali ha definito l’iniziativa della Lega “una puttanata internazionale”.

Le parole di Galan sono solo la spia di un profondo malessere all’interno del PDL, che soffre certe esternazioni degli alleati che rischiano di fare perdere consenso nel centro-sud dell’Italia, senza peraltro portare a un valore aggiunto al nord, come i risultati delle amministrative dimostrano, con un calo di voti anche per la stessa Lega, essendo gli elettori padani interessati a questioni ben diverse dall’avere un inutile ministero a Milano.

Molto probabilmente, tutta l’iniziativa di Calderoli sfumerà con il tempo e con la calura estiva in un nulla di fatto, ma avrà ottenuto l’effetto di aver agitato le acque nella maggioranza, senza alcun esito se non di aggiungere tensioni a tensioni.

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