Merkel si arrende sugli aiuti per la Grecia

Ha tenuto duro, durissimo sugli aiuti per Atene, ma alla fine ha dovuto fare i conti con pressioni fortissime, che provengono da tutti i governi europei, dalla BCE e dagli stessi mercati finanziari. Il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha accettato l’idea che la Grecia riceva la quinta tranche degli aiuti promessi lo scorso anno e così si dovrebbe ormai procedere a un ulteriore esborso di 12 miliardi di euro, già a partire dai primi di luglio.

Viene, tuttavia, approvata la richiesta tedesca di coinvolgere anche gli investitori privati (banche) nel processo di salvataggio, negoziando con loro un allungamento delle scadenza dei titoli in loro possesso. Si parla di altri sette anni di rinnovo dei titoli ellenici, che consentirebbero ad Atene di respirare, potendo attuare nel frattempo il piano di risanamento concordato con la UE.

La prima versione tedesca prevedeva un obbligo dei privati a negoziare una ristrutturazione dei titoli del debito nelle loro mani, ma la BCE aveva prontamente reagito a più riprese, contrastando l’idea di Berlino e bocciandolo senza appello. Secondo l’Eurotower, infatti, una coercizione a ristrutturare il debito per un investitore privato equivarrebbe a un default e la banca centrale teme che un fallimento di Atene possa trascinare nel baratro tutta l’Eurozona, con effetti catastrofici sull’euro e sui mercati finanziari e bancari di tutto il Vecchio Continente.

La Merkel, dal suo punto di vista, cerca di tenere il punto, almeno sulla parte che riguarda i sacrifici che necessariamente Atene dovrà dimostrare di fare, se vorrà ottenere la quinta tranche degli aiuti. Non è un mistero che gli elettori tedeschi siano inferociti contro la cancelleria di Berlino, rea, secondo loro, di essere troppo accondiscendente alle politiche di salvataggio.

Impostazioni privacy