Ultimatum Lega, riforma fiscale o governo non va avanti

bossiOrmai ci siamo, il giorno della verità per il governo Berlusconi sembra essere vicino: domani al raduno di Pontida se ne saprà qualcosa in più, ma al massimo mercoledì con la verifica parlamentare ci sarà chiarezza sul futuro dell’esecutivo. Dentro o fuori: questione di giorni, forse di ore e il verdetto arriverà. Intanto però si susseguono gli avvisi ai naviganti da parte degli esponenti del Carroccio: da Calderoli e Maroni è partito l’invito ad approvare in tempi brevi la riforma fiscale, requisiti indispensabile perché la maggioranza vada avanti.

Il primo a dare l’aut aut a Berlusconi è stato il ministro della semplificazione, dicendosi pronto ad appoggiare lo sciopero minacciato da Cisl e Uil in caso di ulteriore ritardo della riforma fiscale: “Sono d’accordo con loro – dichiara Calderoli – perchè la riforma fiscale va fatta subito. In caso contrario sarò anche io in piazza con Cisl e Uil e lo farò come libero cittadino e non più come rappresentate del governo”. E sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche il ministro dell’Interno Maroni, secondo cui: “Sono d’accordo con Angeletti e Bonanni, anche perché sono sostenitore della necessità della riforma fiscale. Se lo chiedono anche i sindacati, a maggior ragione il governo deve essere impegnato a farla in tempi rapidi. Parliamo di due sindacati che non sono ancorati a basi ideologiche: né a favore, né contro il governo. Mi sembra che la loro richiesta sia una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto”. E nella polemica è intervenuto anche Umberto Bossi che ha svelato le carte su quali richieste farà domani il partito a Berlusconi: quattro ministeri da spostare subito al nord. Il leader leghista ha annunciato che chiederà il trasferimento dei ministeri di Economia, Semplificazione e Riforme a Monza e di quello dell’Agricoltura a Mantova.

pontida

E tanto per non smentire il proverbio “piove sul bagnato”, per il governo c’è anche da risolvere la grana dei deputati campani del Pdl che sono sul piede di protesta dopo il rinvio del decreto legge che permetterebbe di far rifiatare la regione alle prese con l’emergenza rifiuti e chiedono un incontro con Berlusconi e con il presidente della provincia di Salerno nonché deputato che in Parlamento è pronto a lasciare il gruppo del Pdl per aderire al gruppo misto.

Impostazioni privacy