Grecia, Eurogruppo studia aiuti alla Grecia

Ieri e oggi, l’Eurogruppo è chiamato a sciogliere il nodo degli aiuti per la Grecia, di non facile soluzione, anche perchè molto dipende dalla stessa Grecia, oltre che dai mercati. Il primo punto è l’entità dei nuovi prestiti: si parla di altri 80 miliardi di euro, che si aggiungerebbero ai 110 miliardi già previsti dal piano dello scorso anno. Anche la Germania ha convenuto sulla necessità di rifinanziare Atene, ma inserendo una clausola di coinvolgimento su base volontaria degli investitori privati.

Nella prima idea dei tedeschi, si parlava di “coinvolgimento coatto”, il che sarebbe stato avvertito dai mercati come un default. Ecco, spiegata la ragione per cui la BCE si è opposta con tutte le sue forze alla proposta di Berlino, che, in effetti, adesso è stata ammorbidita.

Tuttavia, anche questa seconda stesura non potrebbe convincere i mercati. Molto, infatti, dipenderà dalle modalità tecniche con cui gli investitori saranno coinvolti in questa ristrutturazione di fatto del debito greco.

La soluzione europea sarebbe quella di invitare gli investitori a rinnovare i titoli alla scadenza, in modo tale da consentire alla Grecia di non fare ricorso ai mercati finanziari, potendo così prendere fiato. Messa così, la cosa non sarebbe un’azione coercitiva contro i privati; ma uno dei dubbi da sciogliere è il seguente: al rinnovo dei titoli alla scadenza, se lo si vorrà, quali tassi dovranno essere applicati ai titoli rinnovati? Quelli attuali di mercato o quelli precedentemente pattuiti?

La risposta non è di poco conto, perchè gli attuali rendimenti dei titoli greci sono proibitivi (16% sui decennali, 23-24% sui biennali), per cui se si dovesse seguire una logica di mercato, Atene dovrebbe rinnovare i titoli a questi tassi e ciò non sarebbe avvertito dai mercati come un default, ma la Grecia vedrebbe esplodere il suo debito pubblico.

Al contrario, se si dovesse procedere con un rinnovo dei “vecchi” tassi pattuiti, Atene respirerebbe, ma gli investitori vedrebbero l’operazione come una ristrutturazione del debito mascherata. Insomma, un dilemma di non facile soluzione.

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