Leo, il trasformista che fece impazzire Milano

Sembra una di quelle storie surreali. La trama di un film avvincente, che tutti hanno visto ma che in realtà è piaciuto a pochi, o forse a nessuno.

La vicenda è iniziata quasi due anni fa ormai. E’ iniziata a Milanello, e con un dirigente che non voleva fare l’allenatore. Già, perchè il Milan 2009/2010 aveva bisogno di un allenatore per alleviare il trauma dell’addio di Ancelotti, nel frattempo Galliani provava a convincere Leonardo, bandiera da calciatore e dirigente di mercato validissimo per la zona sudamericana. Insomma Leo era una delle icone milaniste.

La stagione non è esaltante per i tifosi del Milan, 6 gol subiti in due derby, l’eliminazione dagli ottavi di Champions (4-0 a Manchester) e una rincorsa-scudetto smorzata e tristemente conclusasi con un terzo posto. Eppure, a fine stagione, la curva gli dedica uno striscione e tanti applausi e cori per una figura che fino a quel momento si era rivelata un qualcosa di molto simile al “prototipo del milanista”.

In estate, la scorsa, c’è stato però un cambiamento: le prime dichiarazioni scomode sul presidente, e un addio con la società poco lieto.

Nel frattempo, sull’altra sponda del naviglio, nella testa di Moratti cominciava a prendere piede l’idea Leonardo: l’ingaggio dell’ex-milanista è stato più facile a farsi che a pensarsi. Eccolo lì, nel giorno della sua presentazione, con la maglia recante le toppe per i vari trofei vinti dall’Inter nell’anno d’oro 2010.

Con un’improvvisa e recuperata voglia di far l’allenatore, il brasiliano si accomoda sull’altra panchina di San Siro e comincia a vincere, finché arriva il derby. Con il Milan a 2 punti, si presenta la sfida più importante della stagione: tuttavia, la malasorte dell’allenatore nerazzurro si ripete, nel momento decisivo per mettere la freccia ed effettuare il sorpasso perde, e anche male, con il Milan e nella stessa settimana, ne prende cinque dallo Shalke.

La sua stagione si chiude alzando la Coppa Italia, ma anche stavolta c’è un colpo di scena: proprio nel momento in cui i nerazzurri sembravano volerlo confermare, ecco che, come un fulmine a ciel sereno, arriva l’offerta del PSG che gli propone di nuovo un posto dietro ad una scrivania. Detto fatto. Leo prepara le valigie ed è già pronto a volare in Francia, come se l’Inter l’avesse scaricato in malo modo.

In tutta questa storia, c’è anche il piccolo grande episodio di Gattuso che nella festa scudetto si è lasciato sfuggire i suoi personalissimi pensieri sul suo ex-allenatore, lì scoppiò il caso mediatico, ma forse oggi gli interisti potrebbero  condividere il pensiero del centrocampista rossonero…

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