Tremonti, è finità l’era del deficit spending

Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervistato dal quotidiano economico inglese “The Financial Times”, ha espresso il suo punto di vista sullo stato dell’economia italiana, sostenendo che la manovra che oggi sarà varata al Consiglio dei ministri conferma che è finità un’epoca, quella della spesa in deficit.

Tremonti ha rassicurato sulla capacità dell’Italia di tenere fede ai propri impegni. In tutta Europa, aggiunge il ministro, si assiste a una riduzione dei disavanzi, per mettere fine alle politiche di deficit spending, ossia di spesa pubblica in disavanzo. L’Italia è in perfetta linea con l’Europa e mira a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014, anno in cui il rapporto tra debito e pil si attesterà al 112%.

Quest’anno, conferma Tremonti, il rapporto tra deficit e pil dovrebbe attestarsi al 3,9%, mentre l’anno prossimo al 2,7%, per poi tendere allo zero nel 2014.

Tremonti ha poi ricordato come in Italia si stima che il mancato gettito, a causa dell’evasione fiscale, ammonti a circa 150 miliardi, una cifra che ha dell’incredibile. Sempre secondo il responsabile di via XX Settembre, gli italiani capiranno la manovra, perchè chiedono serietà e rigore.

Il ministro ha, infine, proseguito, ricordando la firma dell’accordo sui contratti, siglata due sere fa tra Confindustria e sindacati, che sarebbe una “svolta storica”.

Il varo della manovra che oggi approva al Consiglio dei ministri e la ferma e ostentata volontà di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014 potrebbe allentare la tensione sui mercati, in cui nei giorni scorsi lo spread tra i nostri titoli di stato a 10 anni e quelli tedeschi ha raggiunto i 223 punti base, record da quando esiste l’euro. Tre anni fa, prima della crisi, il differenziale era di appena 20-30 bp.

A un clima più sereno dovrebbe contribuire anche l’ok del Parlamento greco al piano di austerity.

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