L’impero Murdoch trema per lo scandalo News of the World

È al centro della bufera il News of The World, il giornale britannico di proprietà del gruppo Mardoch: cinque giornalisti e alcuni dirigenti rischiano l’arresto, travolti dalla scandalo delle intercettazioni illegali. Secondo quanto si apprende, i giornalisti del domenicale avrebbero dato incarico ad un investigatore privato di spiare alcune persone coinvolte nelle notizie più importanti del periodo: dai familiari delle vittime degli attentati di Londra del 7 luglio 2005 ai telefonini di alcune ragazzine scomparse nel 2002 e poi ritrovate morte. L’opinione pubblica inglese si sta scatenando sul caso con giudizi molto negativi tanto da costringere il governo di Londra a rinviare al prossimo autunno la decisione sull’acquisto della tv satellitare British Sky Broadcasting (BskyB) da parte del gruppo News Corporation di Robert Murdoch. Lo stesso magnate australiano nei giorni scorsi era intervenuto sul caso affermando che “i sospetti di intercettazioni telefoniche e pagamenti alla polizia avanzati verso News Of The World sono vergognosi e inaccettabili” e annunciando di aver dato mandato “perché l’azienda collabori in modo attivo con la polizia. Questo è esattamente quello che News International sta facendo e continuerà a fare sotto la guida di Rebekah Brooks“.

Proprio l’amministratrice delegata di “News International” era alla direzione del “News of The World” nel 2002,  quando fu chiesto ad un investigatore privato di intercettare i telefonini di Milly Dower e del papà delle due sorelline Holly e Jessica, trovate poi uccise.  Rebekah “la rossa” è difesa da Murdoch che sostiene che all’epoca dei fatti la direttrice fosse in vacanza; il magnate non fa però altrettanto con Andy Coulson, all’epoca vice direttore del domenicale e fino a gennaio portavoce del primo ministro britannico Cameron. E proprio il premier, forse per allontanare lo scandalo da sè, ha annunciato il via ad una commissione d’inchiesta sull’accaduto.

Le indagini delle polizia intanto vanno avanti e, secondo quanto riportato dal Times nei file custoditi da Glenn Mulcaire, l’investigatore privato implicato nella vicenda, sono stati rinvenuti dati sulle famiglie dei militari caduti nelle missioni di guerra degli ultimi anni. E oltre alla scandalo il gruppo Murdoch potrebbe ora trovarsi anche in difficoltà a reperire inserzionisti per la testata sotto accusa, visto che alcune delle maggiori aziende che sponsorizzavano il domenicale hanno deciso di non far comparire il proprio marchio nel prossimo numero.

 

 

 

 

 

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